Allegri e Pirlo e la tattica esasperata tra i giovani che poco garba a Beretta

Allegri e Pirlo e la tattica esasperata tra i giovani che poco garba a Beretta

Tra Max Allegri, trainer vincente della Juve e mister Beretta, due considerazioni potrebbero apparire interessanti. La prima: se sabato scorso 6 giugno, in occasione della finalissima di Champions League fosse stato davvero libero e sereno di scegliere (già ma gli allenatori fanno tutti davvero e solo loro la formazione titolare?) lo schieramento, il buon Max, Pirlo lo avrebbe schierato titolare dall’inizio? E adesso passiamo al sciur Mario, calciofilo milanese, stanco di presidenti invadenti e di tatticismi esasperati, dopo le parentesi di ex allenatore di Chievo, Parma, Siena, Lecce, Brescia e Cesena in serie A si è inventato, naturalmente precettato ad hoc, responsabile del settore giovanile del Cagliari appena retrocesso in serie B. Ebbene, sentite, o meglio, leggete cosa ha dichiarato, mercoledì scorso 10 giugno in un’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Domanda: E agli allenatori (del vivaio cagliaritano, ndr) che cosa vietiamo?

Risposta: La tattica, tanto per cominciare. Ho visto squadre Pulcini che facevano il fuorigioco e no, non è proprio possibile. Io, una volta da giovane, provai a portare la lavagna nel prepartita. Il mio responsabile del settore giovanile me la proibì: troppa tattica, lavagna nello sgabuzzino.

Stefano Mauri

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