Bordo il Kurdo bloccato al confine con la Turchia diventa un caso internazionale

Bordo il Kurdo bloccato al confine con la Turchia diventa un caso internazionale

E Franco Bordo dove sta? Al confine con la Turchia nel tentativo di portare aiuti umanitari ai Kurdi. Bravo. ecco un paio di racconti, suoi, dai viaggio:

Nella giornata di oggi abbiamo potuto incontrare una delegazione di Kurdi di Kobane che e’ riuscita a raggiungere la nostra carovana a Suruç.  L’incontro e’ stato davvero molto toccante per via di tutti racconti che quelle persone ci hanno reso: la battaglia contro l’ISIS, la ferocia dei combattimenti, la distruzione della citta, la fuga dalla guerra, il ruolo fondamentale delle donne nella liberazione della città, la necessità ora di ricostruirla per riconsegnarla ai cittadini che sono rimasti e per permettere ai profughi di ritornare il prima possibile. Nell’ambito dell’incontro la Municipalita di Suruç ha consegnato alla Carovana internazionale una targa di riconoscimento, che, in qualita di parlamentare, ho avuto l’onore di ricevere a nome di tutti i partecipanti. Il momento certamente più importante dell’incontro e’ stata quella relativa alla necessita di condividere progetti concreti per la ricostruzione di Kobane. Dal canto nostro, e lo ribadisco personalmente, abbiamo assicurato che faremo la nostra parte, impegnandoci in particolare con il comitato italiano di ricostruzione. E’ stato un momento davvero intenso reso tale, oltre che dal sacrificio e dalla sofferenza di quelle persone, dalla loro dignità e dalla loro voglia di ricostruire la città. Adesso, veramente, è il momento di fare la nostra parte.

 

Giunti a poche centinaia di metri dalla città di Kobane con la Carovana Internazionale per l’apertura di un corridoio umanitario che permetta l’afflusso di aiuti alla popolazione Kurda della città, duramente provata dai combattimenti contro il Califfato, le autorità turche ci hanno impedito di raggiungere la città e di portare gli aiuti umanitari, cibo, medicine e altri generi di prima necessità che sono stati raccolti in questi mesi in Italia. Siamo stati fermati dalle forze di sicurezza turche che hanno provveduto ad una perquisizione non autorizzata sia del sottoscritto che del collega On. Giovanni Paglia impedendoci di proseguire. Questo comportamento da parte del Governo Turco è inaccettabile non solo il blocco della nostra Carovana umanitaria, ma il sistematico blocco di qualsiasi forma di aiuto umanitario alla popolazione Kurda, che sul campo si trova a combattere l’ISIS in condizioni sempre più difficili e con questa evidente ostilità da parte della Turchia che nega l’afflusso anche dei beni primari alle popolazioni coinvolte dai combattimenti contro gli estremisti islamici. Impossibilitati a proseguire abbiamo lasciato gli aiuti che avevamo con noi nel vicino villaggio di confine, sperando che in un secondo momento sia consentito il loro trasporto a Kobane. Per ovviare a questa situazione insostenibile il gruppo parlamentare di Sinistra Ecologia Libertà provvederà alla presentazione di una risoluzione alla Camera dei Deputati per chiedere che l’Italia si attivi a livello internazionale per l’apertura di un corridoio umanitario vigilato e garantito da una forza internazionale di pace.  

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