Dino Barbieri: “La politica? Ora non mi interessa più, meglio l’enogastronomia”

Dino Barbieri: “La politica? Ora non mi interessa più, meglio l’enogastronomia”

Si divide tra l’impegno, o meglio … la passione politica, il lavoro nel ristorante di famiglia (Cà Barbieri a Levata di Grontardo, Bassa Cremonese, ndr) e le rappresentanze enogastronomiche in lungo e in largo per la provincia di Cremona.

E noi, col frizzante Dino Barbieri, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere.

Sei sempre attratto dalla politica?

La politica, cioè la gestione del bene di tutti, mi ha sempre appassionato, fin da ragazzino, ma in questi ultimi due anni mi sono distaccato perché sempre più vedo ahimè uno scollamento tra politicanti, politici, gente normale e imprese.

La crisi delle ideologie, ma anche degli ideali, sta portando una confusione generale che porta la politica a scelte di corto respiro senza una visione d’insieme. Ergo, ora preferisco dedicarmi al lavoro di agente di commercio enologico. Faccio poi il sommelier nel locale di casa con mamma, papà e fratello.

Politicamente parlando cosa sta succedendo nella tua Grontardo?

Gli stessi politici che stanno governano il paese da più di 30 anni non hanno ancora superato l’era di certe ideologie, rimangono arroccati su vecchi sistemi, neanche fossimo all’epopea Don Camillo e Peppone, loro poi sì… almeno si rispettavano.

L’amministrazione del bene pubblico, specialmente nei piccoli comuni, dovrebbe avvenire senza inserirsi in antiquati schieramenti, ma con competenza, aperture, dialogo costante con tutti, non solo con gli elettori di una parte come invece spesso avviene. Permessi edilizi rilasciati senza firma obbligatoria di fidejussione, opere pubbliche senza delibera comunale, immobilismo totale su investimenti e decoro urbano: e così il paese rischia irreversibili depressioni economiche e sociali.

Come va il lavoro in generale?

Dico bene nonostante la forte crisi che pare non conoscere arresto e difficoltà di varia natura. Molte aziende che rappresento, tipo la cantina emiliana di Vicobarone ha sviluppato nuovi prodotti di un alta gamma qualitativa che il mercato sta apprezzando notevolmente. Ed è proprio quella dell’innovazione la strada da percorrere. No?

Ma è poi vero che in provincia di Cremona si spende meno, quando si mangia, rispetto a Crema?

Quesito difficile, ma la zona cremonese è più stagna rispetto a quella cremasca. L’indole a Cremona storicamente è dedita al risparmio piuttosto che a favorire, con investimenti lungimiranti, il circuito economico, quindi un benessere generale diffuso. Dulcis in fundo, investimenti infrastrutturali mirati provenienti dalla politica, in questi ultimi anni hanno giovato al Cremasco, aiutando la vostra intrinseca e frizzante verve. Ma la stessa politica, stranamente ha però trascurato il cremonese lasciandoli briciole. 

Sei stato al Vinitaly?

Sì e sono stati quattro giorni intensi di interessantissimo lavoro. Due aziende che rappresento tra l’altro nella fattispecie: Banfi e Vicobarone sono state premiate rispettivamente per il miglior rosso della manifestazione e il miglior bianco frizzante. 

Stefano Mauri

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