E il Canale Vacchelli (e non solo) potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco

E il Canale Vacchelli (e non solo) potrebbe diventare patrimonio dell’Unesco

È stata approvata all’unanimità  martedì 8 settembre 2015, in Consiglio regionale, la mozione, firmata anche dal Pd, che sostiene la richiesta all’Unesco di inserimento dei grandi manufatti idraulici e irrigui lombardi nel patrimonio dell’umanità. “Con questo voto esprimiamo, come Consiglio regionale, il sostegno alla richiesta di candidatura ed esortiamo la Giunta a proseguire nell’impegno profuso insieme a Urbim (Unione regionale bonifiche irrigazioni miglioramenti fondiari) e ai Consorzi di bonifica per la valorizzazione delle risorse produttive, ambientali e culturali che costituiscono la cosiddetta ‘civiltà dell’acqua’ in Lombardia”, spiegano Marco Carra e Agostino Alloni, consiglieri regionali del Pd.

“Come si dice anche nella mozione, l’acqua ha un valore inestimabile non solo in senso assoluto, ma in particolare per questa regione, dove l’utilizzo per l’irrigazione e per la produzione ha portato in larga parte allo sviluppo agricolo e industriale – continuano Carra e Alloni –. Senza contare la bellezza degli impianti, il numero di rogge e di canali, la presenza dei fontanili”.

Un patrimonio che comprende 19 impianti, 10 fontanili, alcune grandi opere e sistemi, a contorno dei quali sono ricomprese anche strutture di notevole pregio quali musei, abbazie, castelli e ville, proseguono i consiglieri, per sostenere la candidatura dei quali “a maggio, a Capralba, si è tenuto il convegno di presentazione del progetto ‘La civiltà dell’acqua in Lombardia’ e una mostra fotografica collegata che è già stata presentata nell’ambito di quattro manifestazioni nelle province di Mantova, Brescia e Cremona, cui seguiranno tutte le altre province”, ricordano Carra e Alloni.

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