Il futuro dell’Università di Crema? Si segua la sostanza, no? E la politica che dice?

Il futuro dell’Università di Crema? Si segua la sostanza, no? E la politica che dice?

Il futuro dell’Università di Crema è tuttora avvolto nella nebbia. Cosa fare? Quale indirizzo prendere? Più volte su queste pagine si sono avanzate proposte tese a cavalcare la sostanza al posto della pur piacevole e blasonata apparenza.

Inevitabilmente un’eventuale laurea in robotica, piuttosto che seguire le importanti orme lasciate da chi vorrebbe portare nel Granducato del Tortello indirizzi o vocazioni legati allo studio dell’intelligenza artificiale… certamente all’immagine della cittadina cremasca gioverebbe. Ma è altrettanto indicativo sottolineare come stati quali Cina o Stati Uniti, piuttosto che realtà come Pavia, proprio in tali dottrine, oltre a essere già sul pezzo da anni, probabilmente risultano e risulterebbero più affascinanti, seducenti, internazionalizzanti rispetto alla piazza nostrana, no?

Questi sono i tempi nei quali praticità, pragmatismo e funzionalità devono emergere. In caso contrario mercati e correnti ti stroncano.

Ergo, ragionando in tal senso, pur rimarcando che coi moderni affascinanti algoritmi si possono fare molte cose, mah probabilmente all’Università di Crema, per uscire dalla logica degli orticelli, per diventare sul serio un punto di riferimento, per risultare appetibile dovrebbe offrire spunti che altrove non esistono.

Corsi professionalizzanti d’eccellenza (meccatronica per fare solo un esempio), diplomi o specializzazioni in mobilità moderne o futuristiche (o come dice il tecnico, già in forza all’istituto universitario cremasco Marco Belli in mobilità elettriche), oppure input provenienti dalla vivace, varia, attiva e variegata microeconomia autoctona dedita alla cosmesi, chissà forse potrebbero rivelarsi suggerimenti degni di studio e approfondimento. Ah … tali disegni e strategie per forza di cose andranno intrecciati, sovrapposti e legati al Masterplan per il rilancio di Cremona (le eccellenze non mancano ma bisogna fa sistema e remare nella stessa, proficua direzione) e provincia confezionato dallo Studio Ambrosetti che, a breve, questione di settimane, verrà presentato. Questo è poco, ma sicuro. Che ne dite? E che ne pensa la politica dei Granducati del Marubino, del Tortello e del Pomodoro?

Stefano Mauri

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