Il ristorante Via Vai di Stefano Fagioli visto dalla premiata e “Golosaria” coppia Paolo Massobrio e Marco Gatti

Il ristorante Via Vai di Stefano Fagioli visto dalla premiata e “Golosaria” coppia Paolo Massobrio e Marco Gatti

Sarà fiabesco, lasciata la statale, percorrere i chilometri – nella campagna, muovendo tra campi, fossi, nelle prossime settimane, in autunno inoltrato e inverno, la nebbia – che vi porteranno al Via Vai (via Libertà 18 – tel. 0373268232) trattoria vera, che vi attende all’ombra di un campanile in un borgo di poche case, la frazione Bolzone di Ripalta Cremasca.

Ma sarà emozione ancora più grande, lasciata l’auto nel comodo parcheggio in piazza, superata la porticina a vetri d’ingresso, ritrovarvi nella bella sala, calda, con le luci soffuse che animano l’ambiente da vera osteria di questo locale della nostra predilezione. Accomodatevi ai tavoli ben apparecchiati o nella veranda estiva. Scorrete, se vi va, il menu del giorno. Ma poi affidatevi senza timore a Stefano Fagioli, patron che ha l’anima dell’oste vero, che pur essendo chef di grande talento, formata la sua squadra di cucina, ha saputo “staccarsi” dai fornelli affidandoli ai suoi giovani e bravi cuochi, scegliendo di stare in sala, consapevole di quanto sia importante far sì che una sosta in un locale, non possa ridursi al solo “sfamarsi”, pur bene, ma debba essere esperienza vera, che scalda il cuore.

Scegliete i piatti, da un menu che è inno alla cucina del territorio o della tradizione, senza rinunciare a qualche incursione verso il mare, soprattutto nella stagione calda. Se amate il vino, con Stefano, che è anche competente e appassionato sommelier, visitate la sua formidabile cantina, e lì, divertitevi a scegliere le bottiglie della sua splendida selezione. Poi risalite, e avanti a tutta gola con petto d’oca affumicato con patè di fegato d’oca o con quel “nostro” salame cremasco, che vi restituirà l’emozione di un gusto dimenticato, o ancora con quella tartare di tonno rosso con brunoise di porcini che celebra il matrimonio tra mare e terra.
Quindi, di primo, imperdibili gli agnoli in brodo di manzo, ma sarà valida alternativa il risotto alla zucca.
Di secondo? Saranno piatti goduriosi lingua salmistrata e cappello del prete lesso con salsa verde o la succulenta scaloppa di fegato grasso d’oca alla cremasca.
Mousse al cioccolato con sfogliatine o tiramisù di sabbiosa espresso gli arrivederci, perché qui non vedrete l’ora di tornare!

sm

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