La Leggenda del Lone Rider

La Leggenda del Lone Rider

Amici miei…lasciate io vi narri la leggenda del Lone Rider.

La leggenda narra che in qualche parte del nord…ma qui i ricordi sfumano…girasse un cavaliere elettrico…in sella ad una Harley…la black wave…c e che dice vagasse per le montagne …sempre negli stessi posti…come se cercasse qualcosa…qualcuno dice cerchi la sua anima…che sia lo spirito di un antico cavaliere celtico che è tornato…ma secondo gli abitanti del luogo la versione è poco attendibile…e dovuta solo ad un antica croce che porta al collo e che ha tatuata sul braccio…altri dicono che cerchi un luogo…una persona…ma che non la sappia ritrovare…ed è forse questa la versione più attendibile …sicuramente era una persona che veniva di lontano…

Qualcuno l’ha visto…c’è chi giura di avergli parlato…dicono sia vestito di nero …come la black wave…indossa un giubbotto di pelle nero…jeans e stivali neri …come il casco …spiccano solo gli occhi…che sembrano guardare lontano…chi gli ha parlato non l ha mai visto sorridere…e dentro ti restava il ricordo di quegli occhi…che sembravano fondersi nell’orizzonte che guardava senza sosta..l.e si notava che lui non era li…ma lontano…da qualche parte chi sa dove…Non parlava mai…capitava rare volte di vederlo al bordo di una strada…sigaretta in bocca e sguardo lontano…ed a chi gli chiedeva come va?…tutto bene?…rispondeva con un unico gesto della testa …ma senza parlare…

Solo una bimba un giorno…che lo vide…gli chiese ..come ti chiami? E lui le sorrise …e disse …mi chiamo sogno…che nome buffo disse la bimba…e dove vai di bello?…non so disse lui…in giro…non so dove andrò ma so cosa cerco…la bimba gli prese la mano e gli disse…piacere io sono Bea…e fu l unica volta che i suoi occhi sorrisero….ma si sa i bimbi hanno fantasia e nessuno credette a quell’incontro…

Era raro incontrarlo …la notte…certe notti…in cui il cielo sembra immobile e di cristallo e le stelle dei diamanti …qualcuno giura di sentire l urlo della black wave lontano…come fosse una preghiera …come stesse urlando un nome…ma forse erano solo temporali lontani…ma strano…il cielo era perfetto …non c erano nuvole…e dopo a volte passava un ombra lontana…nella polvere…per un attimo sembrava la black wave ed il lone rider…così lo avevano chiamato gli abitanti del luogo…

Ormai…era come se facesse parte della loro vita…anche se era raro vederlo…tutti sapevano che il lone rider era in giro…da qualche parte…su qualche strada…nel buio…a fissare l’orizzonte…e se tu non lo vedevi…sapevi che lui vedeva te…e tutti si domandavano…perché qui? Non è di qui…cosa cerca …la gente avrebbevoluto capire aiutarlo ma lui non diceva nulla…solo quegli occhi e quei gesti del capo…

Come tutte le leggende…il mistero attirava le donne…che erano attratte dal lone rider…ma lui nulla…le guardava…e diceva…mi spiace devo andare…e spariva …tra la polvere e l urlo della black wave…le più audaci…ma qui la leggenda sfiora l’assurdo…si dice gli avessero chiesto se potevano salire con lui…mani quel caso non parlava …i suoi occhi ed il ruggito rabbioso della black wave erano la risposta…

Qualcuno disse che parlava con la black wave…le sussurrava…ed un tizio disse d’aver udito che dicesse…tranquilla…solo lei potrà …ma amici miei si sa le leggende aumentano con il parlar delle persone..e non si sa se dar credito a tutto….

Voi vi starete chiedendo se iol’abbia mai visto..beh certo che si! penso di essere stato il primo a vederlo..anni fa…ero sul bordo della strada che tagliavo l’erba e mi sfrecciò davanti…circa duecento metri dopo si fermò guardandosi intorno…e tornò verso di me…fermandosi ad un distributore….dentro di me sorridevo…pensavo …ha paura di rimanere a secco il tipo!..ma con grande sorpresa lo vidi entrare nel bar… pensai evidentemente chiederà un indicazione….

Non rimase molto…ma quando uscì..quando uscì ecco amici…io vidi quegli occhi per un attimo …quegli occhi che fissavano l orizzonte …che erano lontani…fu un istante…poi calò la visiera…diede un colpo feroce di gas…e sparì lontano…ma amici…perdio vi giuro…non erano gli stessi occhi  che aveva  quando era entrato al bar ..perché li vidi bene prima che entrasse…mi aveva guardato per un attimo…e vi giuro quando uscì in quegli occhi c’era il fuoco…c’era qualcosa che tagliava l’ anima in due …erano gli occhi di un marinaio nella tempesta che cerca la terra…e  fu allora che nacque il lone rider …

Lo vidi altre volte...e sempre li amici…ed ogni volta si fermava…entrava…ma stava l’attimo di pochi secondi…subito usciva e ripartiva …finché poi non lo vidi più li…e cominciarono ad avvistarlo nei posti più diversi…ma sempre vagava nella stessa zona…nessuno lo vide mai al di fuori di quella zona..sembrava invisibile…appariva all’improvviso ed altrettanto improvviso scompariva …

Ma lasciare io vi narri ora cosa vidi giorni fa…una cosa che io stesso stento a credere…ed ho aspettato ora a dirlo…amici miei…e credetemi ciò che vidi è reale …ho corso attraverso la montagna per raccontato a voi….

Ero seduto…placidamente sotto un albero che pensavo alla stagione che volgeva al bello…godendomi il passaggio della gente ed il primo caldo che scaldava le mie vecchie ossa…tra la gente che andava e veniva vidi passare la Betty…si si lei…la più bella donna che si sia mai vista da queste parti…la Betty parlava…sorrideva come suo solito…bella come il cielo ed il primo sole di primavera…un giovanotto le girava intorno…beh…normale direte voi..una donna così bella suscita i desideri degli uomini ed invidie nelle altre ragazze …ed io sorridevo alla scena…di lei cortese che non cedeva alle lusinghe …amici miei …una splendida giornata di sole…ma la Betty superava anche quella ….

Quindi ero li che guardavo quando… sentii l’urlo…non avevo bisogno di voltarmi…già sapevo che era la black wave ed il lone rider …ed infatti…posteggiò ..seduto di traverso sulla sella…sigaretta…com’era solito fare…però pensai…strano…qui non si era mai visto…lo guardavo…era tanto che io non lo vedevo…ma era sempre lui…qualche rughetta in più al fianco degli occhi…forse i capelli più corti …ed era perfettamente rasato!!! Mai lo avevo visto così…amici miei..la cosa mi sorprese a vederlo così e mi fece sorridere…pensai …si sarà sbarbato per la festa!

Ma d’improvviso…d’improvviso amici miei…vidi i suoi occhi…erano diversi…non guardavano più l’ orizzonte …ma stavano guardando la Betty!!!..

Certo uno dice normale guardare la Betty …ma lui il lone rider …no lui no…non aveva mai guardato nessuno…solo l’orizzonte mio dio…e di colpo…l’ aria si fece immobile…come se il tempo…le persone…tutto si fosse fermato di colpo…dio amici giurerei di aver sentito anche parlare la black wave …non sono pazzo amici voi mi conoscete io sono il più vecchio e saggio di tutti voi…ma dio giuro io la sentii parlare…la sentii dire…io sono pronta Paolo…mio dio …Paolo ecco il suo nome!!! L aria era immobile…io non respiravo e tutto intorno era cristallizzato…riuscii solo a vedere la Betty…che guardava il lone rider e sorrideva …e lei unica tra tutti si muoveva…lentamente andava verso il lone rider …io ero immobile…la fissavo ….

Guardai il lone rider…dio sorrideva ! …le aveva teso una mano e le andava incontro…sembrava tutto irreale amici miei…non avevo il coraggio di muovere un muscolo…lei la Betty io non so come fu…non so ma ora indossava un giubbetto di pelle…dio poco prima giuro non l aveva…quando furono vicini lui le disse …ti ho cercato da una vita…ecco mio dio ecco cosa cercava il lone rider …mi vennero i brividi amici miei…perché di colpo capii tutto…capii il perché del distributore…dove la Betty all epoca lavorava …di colpo tutto era chiaro…il lone rider cercava lei…e fu un attimo amici miei un attimo solo e mi voltai … li vidi andare via…con la black wave…che sembrava non urlare più …ma ringhiare felice per proteggerli…fu un attimo…ormai erano un’ombra che andava verso il sole..

Amici miei questa è la leggenda del lone rider.

Leggenda …realtà? Io non so dire amici..ma io so quello che vidi…e sarà un caso…ma nessuno sente più l urlo della black wave…e qualcuno giura di averli visti andare verso sud…in pianura …dove il sole nasce prima e tramonta dopo…verso la linea di confine…dove le leggende diventano reali amici miei.

Paolo Alpiani

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