La risposta all’interrogazione di beretta: “personale. qualcosa da troppo tempo non gira nel verso giusto”

La risposta all’interrogazione di beretta: “personale. qualcosa da troppo tempo non gira nel verso giusto”

Gentile consigliere Beretta,

prima di procedere a rispondere alle sue specifiche richieste, mi sembra doveroso formulare alcune osservazioni circa le considerazioni generali con le quali esordisce la sua interrogazione.

La motivazione delle risorse umane; si tratta di un tema complesso, delicato e che di certo non vede l’Amministrazione insensibile. E’ dunque giusto offrire una breve panoramica delle misure adottate a favore del personale nel corso dell’anno 2019.

Attraverso il  contratto integrativo del personale 2019 sono state introdotte le seguenti misure,   innovative e migliorative:

– istituzione nuova indennità personale sportello polifunzionale;

– istituzione nuova indennità coordinatore sportello polifunzionale;

– istituzione nuova indennità incaricato del cerimoniale;

– istituzione nuova indennità servizio esterno polizia locale;

– previsione disciplina ad hoc pensione integrativa polizia locale e quantificazione relativo stanziamento annuale;

– incremento indennità di reperibilità UT nella misura massima consentita dalla legge;

– incremento da € 300 ad € 350,00 indennità ufficiali d’anagrafe, stato civile, elettorale, addetti ex URP);

– previsione attivazione di n. 29 progressioni orizzontali con decorrenza 01.01.2019; (9 cat. B, 15 cat. C, 5 cat. D) – procedura già effettuata

– recepimento del Regolamento, approvato dalla Giunta, degli incentivi per le funzioni tecniche;

– recepimento del Regolamento, ancora approvato dalla Giunta, degli incentivi per il personale addetto alle entrate tributarie.

Inoltre, è stata effettuata una revisione generale degli incarichi di posizione organizzativa che ha visto l’istituzione di due nuove posizioni all’interno del servizio finanziario – tributi oltre all’incremento di tutte le indennità di posizione che le norme prevedono debba essere assegnate a tali profili.

Sono stati anche introdotti alcuni elementi di flessibilità oraria a favore del personale con rapporto di lavoro a tempo parziale che, in prospettiva,  si intende allargare all’intero personale dell’ente.

Inoltre l’emergenza Covid – 19, come noto, ha costretto a ripensare in modo repentino le modalità di effettuazione della prestazione lavorativa attraverso un utilizzo massiccio e generalizzato del lavoro agile (c.d. smart working). Bene, questo Ente prima ancora dell’insorgere dell’emergenza  aveva dato avvio ad una serie di attività finalizzate ad attivare tale diversa forma lavorativa; e, ad emergenza finita, l’esperienza organizzativa  maturata in tale campo e a cui si darà seguito, costituirà un’opportunità per i dipendenti e consentirà loro di poter meglio conciliare i tempi di vita e di lavoro.

Certo, si può fare molto di più, tutto è perfettibile ma l’elencazione di interventi ora svolta credo smentisca la tesi che questa Amministrazione non abbia elaborato e messo in atto politiche del personale ed utilizzato come meccanismo motivazionale gli strumenti premiali previsti dalle norme di legge e contrattuali.

Promuovere politiche del personale significa anche acquisire nuove risorse; come Lei afferma, consigliere Beretta, “non è più concesso essere carenti nella definizione di una strategia che rimoduli la pianta organica in essere”. Ebbene, come certamente ricorderà , in occasione della presentazione, discussione ed approvazione del bilancio previsionale ci si è ampiamente confrontati sull’ambizioso piano assunzionale predisposto dalla Giunta destinato ad arricchire di nuove professionalità la generalità dei settori comunali.

Gli eventi che hanno sconvolto anche l’attività amministrativa costringono purtroppo, nel corrente anno, a rivedere tempi ed entità delle assunzioni programmate. Resta tuttavia impregiudicata la volontà di questa Amministrazione di promuovere un forte investimento sull’acquisizione di nuove risorse umane.

Procedo dunque a rispondere alle richieste da lei formulate. In coda invece qualche considerazione sulle procedure di mobilità e concorso e i loro esiti e sul tema della motivazione dei dipendenti. Lei chiede:

  • di conoscere lo stato dell’arte dell’attuale pianta organica allegandola alla risposta

Le sarà fornito il prospetto – aggiornato alla data del 11 maggio 2020 – nel quale sono individuati i dipendenti assunti a tempo indeterminato suddivisi per area  e categoria professionale di inquadramento. 169 persone, incluse le figure dirigenziali.

  • quante e quali risorse sono state investite negli ultimi 7 anni per corsi di formazione dei dipendenti?

Le trasmetterò il prospetto che indica gli stanziamenti previstiti negli ultimi sette anni per la formazione del personale e che complessivamente ammontano a quasi 190mila euro. Bastino alcuni riferimenti delle ultime annualità:

. 2015: 20.200euro  . 2016: 19.100euro   . 2017: 17.000euro  . 2018: 34.200euro  . 2019: 51.250euro

  • se l’amministrazione non intenda riorganizzare la pianta organica e a tal fine quali servizi strategici prevede mantenere all’interno e quali definitivamente esternalizzare?

L’Amministrazione non ha in programma l’esternalizzazione di ulteriori servizi bensì il rafforzamento della propria dotazione organica secondo quanto previsto nel piano di fabbisogno del personale sopra richiamato.

  • se e come migliorare il clima motivazionale dei dipendenti di ogni ordine e grado (che io avverto, per tanti di loro, non essere al meglio)?

Si intende migliorare il clima motivazione dei dipendenti facendo leva e dando piena applicazione a tutti gli istituiti premiali previsti dal contratto collettivo e condividendo assetti organizzativi meglio rispondenti alla funzionalità degli uffici. Peraltro l’emergenza che ha caratterizzato questi ultimi mesi ha dato impulso all’introduzione massiccia del lavoro agile e dell’orario di lavoro flessibile, con l’effetto di favorire un maggior grado di conciliazione dei tempi di vita e lavoro del personale, questi traguardi sono ormai dati e faranno parte dell’organizzazione e dell’assetto di funzionamento di uffici e servizi. Come sapete, proprio perché l’emergenza sanitaria ha avuto risvolti molto pesanti anche nell’Ente, si è scelto di accedere a prestazioni specialistiche a beneficio dei dipendenti, rendendo disponibile uno sportello psicologico dedicato, che avrà anche compiti di monitoraggio dello stress da lavoro correlato, ed intende sostenere quei nostri collaboratori che sono risultati particolarmente colpiti, sul piano psicologico, da queste vicende. Da ultimo, l’Amministrazione è disponibile a recepire le proposte che verranno poste alla sua attenzione da parte dal CUG (Comitato Unico di Garanzia) e che vengano reputate suscettibili di promuovere livelli di incremento sul fronte del benessere organizzativo.

  • che strategia verrà messa in campo per consentire di soddisfare le competenze professionali acquisite sul campo e le naturali ambizioni di ciascuno?

Le strategie generali individuate sono quelle ora descritte. I dirigenti, individuati dalle norme quali effettivi gestori delle risorse umane assegnate, saranno invitati a farsi parte attiva nei processi di valorizzazione delle risorse umane loro assegnate.

  • come verrà garantita la necessaria trasparenza sugli obblighi da rispettare dei contratti in essere considerate le negative esperienze degli appalti, ad esempio, di Crema 2020, di quello parcheggi e della piscina comunale?

Il controllo circa l’adempimento degli obblighi contrattuali cui i concessionari dei servizi sono vincolati, oltre alla costante interlocuzione con gli stessi,  vengono e continueranno ad essere messi in atto avvalendosi di tutti gli strumenti che il diritto appresta (es. sopralluoghi, richieste di consegna relazioni e crono programmi, lettere di diffida e contestazione, applicazione penalità ecc.).

  • come verrà migliorata per il futuro una struttura che non è stata in grado di seguire ad oggi quotidianamente e adeguatamente l’implementazione dei contratti sottoscritti con i vincitori di queste gare?

Posto che sempre vi sono margini di miglioramento e che sempre dunque vi è la possibilità di fare meglio, come già ho avuto modo  di affermare in altra seduta consiliare, non si condivide l’assunto che la struttura non sia stata in grado di garantire l’esecuzione dei contratti in essere; per la risposta rinvio pertanto ha quanto già espresso in tale occasione.

  • eravate però a conoscenza di questa carenza prima che si sottoscrivessero i contratti e se si perché non siete corsi immediatamente ai ripari e se del caso esternalizzando la funzione di controllo?

Non posso che nuovamente richiamare il concetto già espresso nell’ultima risposta, precisando che la funzione di controllo è propria dell’ente e la sua esternalizzazione presenta profili di problematicità.

  • perché avete concesso la mobilità attraverso un’aspettativa annuale al dirigente dell’area 3 – Servizi al cittadino (Servizi sociali, Servizi culturali, Servizi educativi, ricreativi e sportivi)?

L’assenso è stato dato sulla scorta di una specifica previsione normativa.

L’art. 110, comma 5, del D.Lgs. 267/2000 prevede infatti: “5. Per il periodo di durata degli incarichi di cui ai commi 1 e 2 del presente articolo (incarico di natura dirigenziale a tempo determinato presso altro ente) (…), i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono collocati in aspettativa senza assegni, con riconoscimento dell’anzianità di servizio.”

Di analogo tenore l’articolo 19, comma 6, del d.lgs. 165/2001 il quale, nell’ipotesi di assunzione di un incarico dirigenziale, dispone: “Per il periodo di durata dell’incarico, i dipendenti delle pubbliche amministrazioni sono collocati in aspettativa senza assegni, con riconoscimento dell’anzianità di servizio.”

  • perché l’avete concessa se non vi erano risorse interne all’altezza di poterlo momentaneamente sostituire?

In quanto le norme sopra richiamate concedono scarsi o nulli margini di discrezionalità nello stabilire se concedere o meno il tipo di aspettativa in questione.

  • se all’interno non vi era nessuna risorsa adeguata per il ruolo che lo stesso occupava perché erogare una premialità in questo caso immeritata?

E’ erroneo e fuorviante parlare di premialità nel momento in cui ci si riferisce alla fruizione di un diritto che il legislatore ha assegnato ad un dipendente pubblico. Che poi questa “premialità” venga qualificata come “immeritata” è frutto di un suo giudizio del tutto personale e soggettivo, dal quale prendo le distanze in modo netto.

  • perché avete accettato di essere posti nella situazione di ricorrere ad una mobilità esterna anch’essa provvisoria?

Non è stata effettuata una mobilità esterna ma una selezione per un incarico dirigenziale a tempo determinato in base a quanto previsto dall’art. 110 del Decreto Legislativo 267/2000.peraltro effettuata a tempo record, senza soluzione di continuità nel presidio dirigenziale del settore e, consentitemi, con piena soddisfazione per il profilo individuato che ha immediatamente dimostrato di essere all’altezza dei compiti assegnati e si è perfettamente inserita nel ruolo. Tecnicamente, questo incarico dirigenziale a tempo determinato è  stato valutato la formula organizzativa più idonea per assicurare la copertura della posizione dirigenziale nel periodo di aspettativa del titolare.

  • e cosa succede domani se il dirigente torna ad occupare il ruolo “provvisoriamente” lasciato?

Nel momento in cui il dirigente dovesse rientrare il servizio verrebbe a cessare il rapporto di lavoro a tempo determinato instaurato in base a quanto previsto dall’art. 110 TUEL.

  • se è vero che per la sostituzione provvisoria del dirigente in questione lo stesso ha presieduto la commissione d’esame?

Il Dirigente in questione non ha presieduto la Commissione costituita per l’individuazione della figura dirigenziale, ma figurava quale membro esperto della Commissione. Francamente non vedo quale sia il problema, dovendosi procedere a individuare un sostituto di sé medesimo è stato ritenuto un valido supporto alla commissione.

  • se è vero che la persona che sostituisce il dirigente in aspettativa quando era nel comune di provenienza ed in gioco vi erano gli interessi della cooperativa Koala si faceva da parte lasciando gestire la partita al segretario generale di quel comune per ragioni quantomeno di opportunità?

Posto che parlare di “interessi in gioco” quando un comune assume atti nei confronti di un appaltatore è fuorviante, non ne abbiamo notizia. In base alla legge ed al Codice di Comportamento, è  previsto, per ciascun dipendente pubblico l’obbligo di astensione dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Pertanto, nel caso in cui la dipendente cui ci si riferisce si fosse ritrovata in presenza della fattispecie sopra descritta nel Comune in cui ha in precedenza lavorato, è verosimile che si sia mossa nel solco della previsione normativa.

  • se la cosa corrisponde al vero se la stessa nel formulare la domanda al comune di Crema per sostituire il dirigente in mobilità l’avesse dichiarato quanto richiamato? se la cosa corrisponde al vero sarebbe interessante sapere se il Dirigente andato a Bologna non ne fosse a conoscenza e se della cosa non avesse informato il sindaco e la giunta?

Non si tratta di una dichiarazione che va resa in sede di partecipazione ad una procedura di selezione. E’ verosimile che il “dirigente andato a Bologna” ne fosse a conoscenza, non aveva ritenuto di informare la giunta o il sindaco e verosimilmente non ravvisava vi fossero profili di illiceità, che infatti non esistevano. Francamente mi pare siamo nel campo, molto ambiguo e scivoloso, delle mere illazioni, tenuto conto che, in ogni caso, il congiunto della dirigente, che ricopriva un ruolo nel CdA della Coop. Koala, uno dei 30 partner della Coprogettazione Sociale del Comune di Crema, ha rinunciato al proprio ruolo nei giorni immediatamente successivi all’incarico della medesima, quindi stiamo parlando (e facendo allusioni) sul c.d. “nulla cosmico”.

  • del perché del concorso per tre posti di Funzionario tecnico – categoria D1 (tra i tanti requisiti obbligatori il possesso del titolo di laurea) nessun interno sia stato ritenuto idoneo a ricoprire quei ruoli?

La non idoneità alla copertura dei due posti di funzionario tecnico (non tre come lei afferma) deriva dalle risultanze delle prove di concorso effettuate e dalle conseguenti valutazioni svolte dalla Commissione di concorso costituita secondo quanto previsto dalla legge.

  • se la responsabilità sia ascrivibile alla loro inidoneità o a cos’altro?

In base al bando di concorso l’esito positivo della procedura concorsuale risultava subordinato al raggiungimento di un punteggio minimo nelle prove previste. La mancata collocazione dei candidati interni nella graduatoria degli idonei deriva da questa regola. Se Lei reputa che gli esiti concorsuali derivino da “altro”, dovrebbe esplicitare quali diversi dati debbano essere sottoposti a valutazione e non limitarsi a generiche evocazioni;

  • ad esempio, se non sia invece ascrivibile alla responsabilità oggettiva di chi nel corso degli anni avrebbe dovuto provvedere a creare le condizioni perché potessero aspirare a nuove responsabilità e quindi ad essere ritenuti idonei indipendentemente dai vincitori del concorso?

Non comprendo a quali responsabilità oggettive ci si riferisca; in ogni caso il passaggio di categoria comporta il positivo superamento di una procedura di concorso pubblico.

  • quali condizioni ambientali, per essere generoso, hanno fatto ritenere non idoneo un candidato al ruolo Ufficiale di Polizia Locale cat. D1 considerato che l’unico partecipante, almeno credo, che già lo ricopriva altrove e oggi è andato a ricoprirlo a S. Donato, una città non certo seconda a Crema per quanto attiene ai compiti della Vigilanza Urbana ed alla complessità degli stessi?

L’idoneità / non idoneità alla copertura di un ruolo rappresentano il frutto di autonome valutazioni svolte da un’apposita Commissione, rispetto alla quale, mi spiace ricordarglielo, la Politica è e deve restare terza. Risulta francamente difficile seguire il suo ragionamento e comprendere perché le scelte svolte da un’altra Amministrazione comunale dovrebbero essere di per sé considerate idonee a sconfessare le specifiche e peculiari valutazioni svolte da questo ente.

Mi lasci concludere questa risposta con due ordini di considerazioni.

La prima sulle procedure di selezione per concorso e mobilità. Sono passati 13 anni da quando sono entrata per la prima volta in Consiglio, allora ero capo gruppo di opposizione, un ruolo che mi è stato utilissimo quando sono diventata sindaca di questa città che, senza dubbio, lei, consigliere, ama quanto me.

Ebbene, leggendo la sua interrogazione, leggendone testo e sotto testo, capisco ancora meglio la ragione del mio impegno in politica e sono certa di non avere sprecato il mio tempo.
Lei di fatto, facendo riferimento a procedure di selezione del personale di questo Ente,  mi sta chiedendo perché la partita non è finita con il risultato che lei sperava, esattamente come succedeva in quella politica che in questi anni mi sono battuta per archiviare, non saprei con quale risultato, ma non mi scoraggio.

Si organizza un concorso, si spendono dei soldi della gente, quella stessa gente il cui interesse si invoca a ogni piè sospinto, ma si dovrebbe decidere prima, o altrove, chi deve vincere.

Le dico la verità, non è il Paese per cui mi impegno, quello in cui le norme servono a legittimare un risultato usando la partita solo come rituale. 7Non è il Paese per cui mi impegno, quello in cui il diritto è un paravento, posticcio, di scelte, prese prima che si batta il calcio d’inizio.

 

Certo che umanamente anche la sottoscritta avrebbe sperato che i prescelti fossero persone con le quali già si collaborava e che avevano mostrato ottime capacità, posso capire l’amarezza di chi non è stato promosso, e me ne dolgo sinceramente, capisco invece molto meno lo zelo di chi si presta a legittimare una concezione del potere pubblico, e di ingerenza della politica, che non è la mia.

La seconda considerazione riguarda i lavoratori e le lavoratrici del Comune di Crema. Colgo l’occasione di questa risposta per esprimere piena fiducia e vicinanza alla struttura comunale e ai nostri collaboratori e collaboratrici, perché difficilmente personale “non motivato” e “scontento”, quale lei ha voluto ingenerosamente rappresentarlo nella fotografia di questa interrogazione, avrebbe dato un esempio così limpido, generoso, efficiente, nel corso della emergenza sanitaria che ci lasciamo alle spalle.

Ho assistito a comportamenti esemplari, ad una dedizione che andava molto oltre le previsioni dei CCNL e dei mansionari, ad una disponibilità che superava di gran lunga i paletti delle prescrizioni e che derivava da un senso di appartenenza marcato e da un amore per il proprio lavoro, il proprio ente, la propria comunità.

Vero che gli strumenti contrattuali con i quali abbiamo a che fare sono rigidi, vero che non sempre è possibile premiare il merito come vorremmo, vero che il trattamento economico di un dipendente pubblico è piuttosto cristallizzato e non registra evoluzioni come accade in certi settori del privato, vero che le progressioni di carriera sono spesso frustrate da regole poco sensate, ma le lavoratrici ed i lavoratori del Comune di Crema in questa emergenza si sono mostrati appassionati, competenti, e con un elevato senso di appartenenza, difficilmente compatibile con demotivazione, scoraggiamento, disamore per il proprio ente.

E questo, consigliere, è ciò che conta, perché sono le situazioni drammatiche quelle in cui viene messa a nudo la stoffa di ciascuno di noi per come è veramente. Per dirla parafrasando un detto comune, in modo adeguato al contesto, “Quando il mare è calmo chiunque è marinaio”. Il problema è quando il mare è agitato, ed in questo mare agitato noi abbiamo avuto conferma di disporre di ottimi marinai.

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