La verdadera historia del tesoro de Rogelio Medina (6)
Tuttavia venne commesso un errore. Quell’enorme cumulo di carta straccia non venne dato alle fiamme, come sarebbe stato logico, ma, in tempi grami, inviato al macero e trasformato in carta riciclata. Bobine e bobine di carta ricavata dall’immenso “tesoro nascosto di Rogelio Medina”. E come spesso accade, ci fu qualcuno più scaltro di altri, di quelli che fiutano il “bisnes” anche in mezzo alla carta straccia. In questo caso un piccole editore, che acquistò l’intera partita di titoli ormai inesistenti a un prezzo stracciato. L’investimento più consistente riguardava la pubblicità su scala nazionale e l’ingaggio, un tanto a cartella, di una squinternata banda di grafomani affamati di celebrità, sia pure effimera: “Ogni pagina delle nostre pubblicazioni contiene un frammento del tesoro di Medina”.
Ecco perché il racconto che vi siete degnati di leggere è diventato un successo editoriale tradotto in ben 99 lingue, italiano compreso.
E Rogelio Medina? Da quando ha incominciato a ricevere i diritti d’autore non si fida più di nessuno e tiene il vecchio Mauser sempre a portata di mano. La fila di persone davanti alla sua baracca, che nel frattempo è stata migliorata nell’estetica, si è notevolmente allungata: lettori che vengono a chiedere un autografo. Tra quella gente potrebbe nascondersi qualche suo sconosciuto nipote. Gente di sangue amaro.
(Fine)
Calvo Pepàsh