L’innovazione alla Vhit di Offanengo, in tutti i sensi è costruttiva quotidianità

L’innovazione alla Vhit di Offanengo, in tutti i sensi è costruttiva quotidianità

Uno delle più grandi rivoluzioni in atto è quella che riguarda la produzione industriale. Si parla tanto di Industy 4.0 e di fabbriche connesse, ma in pratica di cosa si tratta? VHIT, stabilimento di Offanengo, affiliato alla galassia Bosch, da anni sta portando avanti progetti per digitalizzare la propria produzione. Ben tre i team, composti da giovani talenti, senza grandi investimenti e con macchinari “datati”, mettendo semplicemente in atto la filosofia “start small, think big”, sono impegnati, con successo e passione, nell’impegnativo, ma indispensabile processo teso a modernizzare, il complesso produttivo attivo nel settore automotive. E … grazie alla I4.0, davvero il cambiamento è possibile, basta crederci, uscire dalla cosiddetta zona di comfort e muoversi.
Come è stato possibile digitalizzare dei macchinari di 10 anni fa?
Risponde Giulio Melacarne, uno degli entusiasti attori protagonisti impegnati in quest’affascinante mission: <Tutte le linee produttive producono una enorme quantità di dati, che vengono utilizzati durante il normale funzionamento della linea, ma che spesso non sono disponibili per analisi a posteriori. Il primo passo verso la digitalizzazione è quindi estrarre questi dati e immagazzinarli. Una volta effettuata l’estrazione il flusso dei dati è uguale, indipendentemente dall’età della macchina.
La difficoltà è quindi interfacciarsi con i diversi protocolli di comunicazione che con il tempo sono stati utilizzati. Per fare ciò abbiamo deciso di utilizzare un software che installato in un PC a bordo linea, è in grado di leggere le variabili e inviarle ogni qual volta queste cambiano valore.
I dati per essere utilizzati però devono essere visualizzati. Visualizzando l’andamento di una particolare variabile di processo (ad esempio la portata di aria compressa) nelle ultime settimane o mesi è possibile notare già a occhio nudo se ci sono delle anomalie e quindi intervenire evitando il fermo della produzione>.
E’ insomma all’ordine del giorno e … praticata quotidianamente, l’innovazione, nello stabilimento, in costante evoluzione verso nuovi e moderni mercati, offanenghese. Nota a margine: i collaboratori della Bosch Italia, intanto attraverso la donazione libera di ore del loro lavoro, all’ospedale Sacco hanno donato circa 45mila euro lorde. Somma da aggiungere ai 180mila euro stanziati dall’azienda. E alla Vhit, cellula cremasca produttiva della Bosch, da giorni è iniziato il percorso di screening interno per la ricerca del dosaggio degli anticorpi al Sars-Cov-2, il cosiddetto Screening Epidemiologico. E anche questa, in un certo senso è ricerca, o meglio, una sfida da affrontare guardando avanti senza alcun timore riverenziale.

stefano mauri

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