May Rock, piace la finale di Champions all’aperto, prossima edizione in concomitanza della finale dei Mondiali (se gioca l’Italia)

May Rock, piace la finale di Champions all’aperto, prossima edizione in concomitanza della finale dei Mondiali (se gioca l’Italia)

Il May Rock è entrato nell’agenda dei grandi appuntamenti dei cremaschi. Lo hanno confermato le centinaia di persone presenti ieri al parco Bonaldi per la terza edizione del festival”, toni trionfalistici per la recensione del festival di Scream andato in scena sabato scorso nell’articolo firmato sul principale portale di informazione locale da uno degli organizzatori del festival. Lo abbiamo fatto tutti nella Città Giocattolo di suonarcela e cantarcela, anche io, ma almeno usavo uno pseudonimo.

Se so ‘ncazzati tra l’altro in settimana per il pezzo di presentazione che abbiamo dedicato al festival, detto che qualcuno diceva: “parlatene male basta che ne parlate”, ma va beh, l’ironia non sfiora questi giovin virgulti della Kultura cremasca. Ovvio, come diceva il Marchese del Grillo: “io so io e voi nun siete un cazzo”.

Siamo contenti del loro successo. Ci mancherebbe altro. Ricordiamo che la Juventus in finale di Champions League non capita tutti gli anni. Ci si domanda: ma quanti saranno stati quelli che sono andati al Bonaldi per vedersi la partita al fresco non sapendo minimamente nulla del festival “nell’agenda dei grandi appuntamenti”? Domanda a cui è difficile rispondere.

Dicevamo. Settimana scorsa levata di scudi dei giovinastri. Gente educata che ti dice che devi vergognarti perché ti permetti di criticare una manifestazione perché è dedicata ad un ragazzo scomparso. Come se il rispetto per una persona ed il diritto di critica non potessero coesistere. Gente educata che si comporta bene, questa la chiusura del pezzo: “Volumi azzerati poco dopo l’una di notte, quando i presenti hanno cominciato a defluire senza danni né disordini”, mica come quegli zoticoni di altre manifestazioni.

Noi siamo passati nel pomeriggio. C’erano i Bad Fucoz che suonavano Maria Magdalena e Dragostea, note hit che hanno fatto la storia del rock, davanti a una manciata di persone. Il grosso aspettava la partita. Dai ci si rivede il prossimo anno. Magari c’è l’Italia in finale ai mondiali e tra un rinvio e l’altro si riesce a sovrapporre le cose.

Emanuele Mandelli

 

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