Meloni, Cappellini, Bordonali lasciateci almeno le badanti
Quindi, da lunedì prossimo 5 marzo, allorquando trionfalmente, secondo sondaggi e, soprattutto secondo quanto dicono le dirette interessate, il centrodestra arriverà ovunque al potere, immediatamente si risolveranno i problemi e “subitamente” gli extracomunitari, direttamente da un gommone sul fiume Serio, inevitabilmente, giustamente saranno rimpatriati.
Qui però sorge il problema. Sì poiché il fantastico mondo delle badanti (e delle donne o ragazze che interagiscono con loro più o meno direttamente), intendiamoci: non tutte, ultimamente ha creato un limbo, un qualcosa di particolarmente gradevole e confortante. La faccio breve? Insomma oltre a prendersi cura dei nonni e delle nonne, certe generose “badanti” accudiscono (fuori o dentro l’orario di lavoro), figli, mariti, nipoti o parenti (arriviamo sino al quinto grado di parentela nella fattispecie, che mica è vero che i parenti sono sempre serpenti: dipende dalle opportunità, ndr) dei … veri bisognosi di attenzioni.
E in Crema, come nella mia Orzinuovi, per non parlare delle grandi città lombarde e italiane ci sono bar, ristoranti, luoghi, località e posticini consacrati, dediti all’arte del “cuccaggio” badantesco. Osare o aprire gli occhi per credere.
Allora signore Meloni, Cappellini, Bordonali mi appello a voi: adesso che pure un comune mortale senza arte, parte e portafoglio come me può cuccare senza ricorrere ai social, siate un pochino di larghe vedute (le intese lasciatele al buon Maroni) lasciateci almeno le badanti.
Donato da Orzi