Nei 120 anni dalla nascita di Ėjzenštejn dico: “per me il film di Guadagnino è una boiata pazzesca”

Nei 120 anni dalla nascita di Ėjzenštejn dico: “per me il film di Guadagnino è una boiata pazzesca”

E nel giorno in cui Google con un Doodle celebra i 120 anni dalla nascita di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn torniamo a parlare di cinema. Di cinema a Crema, per la precisione. Ho giusto letto la bella storia di Zineb Bayad, ragazza parigina che si è fatta un tour a Crema e nel cremasco dopo aver visto il tanto chiacchierato film di Guadagnino al festival Lgbt Chéries chéris (si perché parla di quei temi lì, lo dico ai critici giusto oer avere qualche spunto nuovo) e dopo aver letto il libro da cui la pellicola è tratta.

Un bel buontempo la ragazza. Nulla da dire. I pellegrinaggi sui luoghi dei film del cuore sono sempre esistiti. Ma di solito si tratta di pellicole stracult. Ma oh, ognuno ha il suo film cult. Anche io ho fatto i mei pellegrinaggi e per film ben più ruspanti e di serie Z. Comunque per vedere le belle foto fatte da Zineb clicca QUI.

Intanto il 29 gennaio anche a Crema verrà proiettato il film, i posti al Multisala credo siano gia esauriti. Ci sarà il regista siculo trapiantato a Crema in sala, seguirà dibattito. Sarebbe bello infiltrarsi tra il pubblico e in onore della citata ricorrenza dei 120 dalla nascita del maestro Ėjzenštejn e della sua Corazzata Potiomkin al termine della proiezione alzarsi in piedi e uralre: “per me Call me by your name è una boiata pazzesca”, colta citazione del Fantozzi di Luciano Salce, e ricevere i canonici 92 minuti di applausi.

Invece siccome siamo pure in piena aria da elezioni il tema rimarrà ancora di squisita sensazione elettorale con quelli che continueranno a dire che alla faccia dei critici che se la menavano perché dopo le riprese in piazza Duomo era rimasta per terrà l’ombra delle strisce pedonali dipinte e perché per un paio di giorni si sono avuti disagi, il film è stata e sarà una grande opportunità turistica e dall’altra patte quelli che diranno che ha fatto perdere soldi, tempo, etc, etc, etc… Oh yeah.

Non andrò alla proiezione del 29, non so se vedrò il film in proiezione normale. Magari giusto per la curiosità di vedere come è stata fotografata Crema. So gia che non mi piacere. E per citare Gaber del monologo Cosa mi sono perso:

Non so se ultimamente sia successo anche a voi, ma io sto diventando pigro. Ma pigro pigro proprio, nel senso di uscire la sera, di andare al cinema, a teatro, per carità. Purtroppo c’è sempre qualcuno, magari un amico, che ti fa: “Eh no caro, quello lì non lo puoi proprio perdere”. Ahi ahi ahi maledizione non lo posso perdere. Ma come non lo posso perdere? So già che fa schifo scusami. So già che non mi piace per questo questo e questo. Ma come, fa lui, non l’hai visto, non hai letto niente, come fai a dirlo?  va beh, ed eccomi al cinema. Otto Oscar, la madre, la figlia, i bambini, l’astronauta, scemo devo dire. Per un po’ si ride, qualcuno, poi la tragedia. La vita, la morte. Proprio a lei, poverina. La mamma e i bambini, tutti che piangono, anche l’astronauta diventa buono, un nonno.

In quei momenti vorresti essere dovunque, a casa ammalato, alle corse dei cani, al planetario, al pronto soccorso, dal dentista, dovunque. E invece sono qui, scomodo non si fuma, otto oscar, seimila lire, una schifezza, lo sapevo. Che serata!

O forse o meglio perdersi la campagna elettorale che stancamente vede partiti e persone che dovrebbero essere sullo stesso fronte fronteggiarsi per spartirsi quello 0,8 per cento di consensi?

Emanuele Mandelli

 

 

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