San Domenico, sostituzione nel Cda avvenuta e il testo della torrenziale risposta della Bonaldi

San Domenico, sostituzione nel Cda avvenuta e il testo della torrenziale risposta della Bonaldi

Pubblichiamo integralmente la risposta che il sindaco Stefania Bonaldi ha fornito ieri sera in sede di consiglio comunale in merito alla vicenda San Domenico. Una risposta lunga e articolata (daltrocanto le questioni in campo erano tantissime). La notizia è intanto che il consigliere dimissionario (e non dimissionario) Fausto Lazzari è stato surrogato da Letizia Guerini Rocco con il voto favorevole di tutti i 14 consiglieri comunali in quel momento in aula.

—-

Gentili Consiglieri,
Ho chiesto di rispondere a questa interrogazione prima della surroga del Consigliere Fausto Lazzari nel CDA del San Domenico, perché credo che il dibattito sulla Fondazione in queste settimane sia stato “inquinato” da una serie di informazioni parziali e approssimative, con un corredo di illazioni che vanno decisamente oltre il naturale esercizio della propria funzione, una funzione peraltro esercitata in regime di omissione di atti di ufficio, come spiegherò in seguito. Omissione che andrà, questa sì, denunciata alle autorità competenti.

Tutti i dati richiesti sono ed erano disponibili, prima di infamare chicchessia sarebbe bastato consultarli, giacché l’opposizione, se è capace, è chiamata a esercitare il proprio mandato prima di tutto utilizzando strumenti e regole che disciplinano il funzionamento delle nostre istituzioni locali. Con incredibile faccia tosta, si è preferito omettere i propri doveri d’ufficio, per poi usare la propria ignoranza come pretesto per seminare dubbi e sospetti, al solo fine di ottenere qualche titolo sulla stampa locale e un poco di clamore sui social network.

La sottoscritta si è sottoposta ai suoi doveri, informandosi, recandosi in Fondazione a chiedere ragguagli, parlare con presidente, segreteria e consulenti. Lo stesso potevano fare i membri del CDA, se solo lo avessero voluto (più volte tale disponibilità è stata data). I dati erano disponibili anche per il pentastellato Presidente della Commissione di garanzia, se, in ragione del proprio ruolo, di garanzia, appunto, avesse voluto convocare la commissione e intraprendere la strada dell’approfondimento, certo più faticosa, anziché quella facile della ribalta, quando non dell’insinuazione, mediatica. Ma si preferisce invece chiudersi a riccio, mostrandosi non degni della funzione di controllo che i cittadini, in buona fede, assegnano a questi piccoli Torquemada senza storia e senza talenti, tranne quello, unico, di sparare contro tutto ciò che si muove.
Di questa politica che non c’entra nulla con la politica possiamo e dobbiamo fare a meno.

Risponderò dunque alle domande che mi sono state poste.

La prima, sui tempi di approvazione del bilancio preventivo e del consuntivo.
La Fondazione, per consuetudine, dettata da necessità operative, approva il bilancio di previsione dopo aver approvato il consuntivo. Solo così l’ente è in grado di fare previsioni sull’esercizio successivo con basi certe per quanto concerne:
– il flusso dei biglietti, in ragione del cartellone (che in giugno è ancora in fase di definizione)
– le entrate da retta del Folcioni (la cui previsione è più verosimile dopo la raccolta delle iscrizioni a settembre)
– la raccolta pubblicitaria, proponibile agli sponsor solo una volta redatto il libro avvenimenti e abbozzato il materiale divulgativo.
Solo definiti questi aspetti e misurati gli incassi dell’anno precedente è possibile per la Fondazione formulare un previsionale con logicità e verosimiglianza. Per vero questo criterio non è una novità degli ultimi mesi, ha da sempre improntato la modalità operativa della Fondazione.
In merito al secondo quesito, per l’approvazione del bilancio, né lo Statuto né il Codice Civile prevedono termini perentori, va da sé che, nelle more dell’approvazione, una volta decorso il termine statutario, la Fondazione limita la propria attività all’ordinaria amministrazione.
Riguardo alla strategia triennale che, ai sensi dello Statuto, il CDA deve deliberare, è esattamente quanto è avvenuto in questo ultimo anno. In date precise. Per il teatro, l’ 11/02/2016, con la nomina del consulente artistico (il quale, ai sensi del bando cui ha partecipato, ha presentato una propria proposta e strategia culturale) e, successivamente, il 20/06/2016, quando il consulente stesso ha proposto al Consiglio un piano più articolato.
Per l’Istituto musicale Folcioni il coordinatore M° Lupo Pasini ha indicato al CDA in data 27/09/2016 la strategia triennale della scuola, su input a lui dato il 20/6/2016.
In ordine al quarto quesito, con la Fondazione Benefattori Cremaschi non vige alcuna convenzione, ma una semplice collaborazione, con l’obiettivo dell’intrattenimento degli anziani ospiti della struttura. Cosa ci sarà di male, non è dato sapere. L’importante, come dicevo prima, è sparare contro tutto ciò che si muove e alzare cortine fumogene. In relazione alla convenzione fra Comune, Fondazione e l’Associazione Bottesini, finalizzata alla valorizzazione del grande talento cremasco attraverso comuni iniziative dedicate, essa è stata effettivamente portata in ratifica in CDA dopo l’adesione data dal Presidente, tuttavia va precisato che la stessa non prevede per la Fondazione S. Domenico alcun onere economico, è comunque stata ratificata alla unanimità dal CDA, rispondendo sul piano formale ad una prassi comunque invalsa, quando ci sono esigenze di tempestività e snellezza e quando non sussistono costi a carico dell’Ente, e sul piano sostanziale, per l’assodato merito dell’oggetto di convenzione. A meno che non si voglia mettere in discussione anche il talento di Bottesini, non si sa mai.

In relazione alla erogazione comunale dei contributi, essa avviene in corso d’anno secondo un preciso meccanismo di anticipi e di saldi, subordinato nell’entità e nella tempistica, all’approvazione del bilancio comunale.  In ogni caso il Comune ha erogato alla Fondazione San Domenico, le seguenti quote:
? Per la stagione teatrale 2015/2016
o Primo acconto  di €. 37.250,00     Liquidata in data 1/02/2016
o Secondo acconto  di €. 119.500,00   Liquidata in data 15/06/2016
? Per la l’anno formativo 2015/2016 del Civico Istituto Musicale Folcioni
o Primo acconto  di €.   37.200,00   Liquidata in data 16/12/2015
o Secondo acconto  di €. 174.650,00   Liquidata in data 27/07/2016
Sono in fase di impegno, ma non ancora liquidate, le seguenti quote a valere sul Bilancio Comunale 2016:
? Saldo 2015/2016 Teatro  di €.   8.250,00
? Saldo 2015/2016 Folcioni  di €. 11.150,00
? Primo Acconto 2016/2017 Teatro  di €. 22.250,00
? Primo Acconto 2016/2017 Folcioni di €. 37.200,00
La liquidazione del saldo 2015/2016 è possibile solo a seguito di acquisizione (avvenuta in data 7/11/2016) della relazione di chiusura delle attività relative al periodo di riferimento e della approvazione del Bilancio consuntivo, pertanto si attenderà tale incombente.
Circa il punto 6) delle richieste avanzate nella interrogazione, il contributo dei soci fondatori privati ammonta a € 64.550,00 euro annui. Quello dei socio sostenitori (Ass. Industriali) ad euro 10.000,00 annui.
Il numero esatto degli abbonamenti alla stagione teatrale ed il relativo incasso negli ultimi tre anni ha avuto il  seguente andamento:
– stagione 2016/2017 (al 2/11) abbonamenti prosa 192  incasso 43.490 euro
– stagione 2015/2016 (al 30/6) abbonamenti prosa + Natale 245  incasso 44.785 euro
– stagione 2014/2015 (al 30/6) abbonamenti prosa + Natale 216 incasso 38.982 euro

L’incremento di incassi di questa stagione è dato da una nuova gestione dei posti delle prime due file, con una maggiorazione che è comunque stata ben accolta dall’utenza, tant’è che in molti ne hanno fruito.
In merito all’ottavo quesito, di seguito i trend degli iscritti paganti dell’Istituto Musicale Folcioni negli ultimi 5 anni:
– iscritti al 2/11/2013 n° 244
– iscritti al 2/11/2014 n°  189
– iscritti al 2/11/2015 n° 149
– iscritti al 2/11/2016 n° 173
Il calo delle iscrizioni fra il 2013 e il 2014 è dovuto al cambio di piano tariffario, con passaggio al pacchetto da 2 a 3 ore settimanali.
Veniamo ai docenti in forza presso l’Istituto musicale.
Il loro numero è di 16, dei quali:
– n. 12 sono stati assunti il 19/10/2009;
– n. 1 unità è stata assunta in data 2/4/2015, regolarizzando un precedente contratto CO.CO.CO
– n. 2 unità sono state assunte in data 21/12/2015 con passaggio da precedente P.IVA
– lo stesso vale per la 16^ unità, assunta dal 1/7/2016, in precedenza P.IVA

È bene precisare che oggi queste 16 unità hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In precedenza la situazione era la seguente: prima del 2006, gli insegnanti erano assunti a tempo determinato dal Comune di Crema di anno in anno, oppure avevano, sempre con il Comune, contratti di CO.CO.CO o di lavoro autonomo. Dal 2006 gli insegnanti sono stati presi in carico dalla Fondazione, dal 2006 al 2009 con contratti a tempo determinato e, allo scadere dei 3 anni, con passaggio al tempo indeterminato.
Le ultime 4 assunzioni invece sono state condizionate dal Job Acts del 2015; più che di “nuove assunzioni” è comunque corretto parlare di “regolarizzazioni” di rapporti di collaborazione in essere da diversi anni, con forme contrattuali non più possibili o comunque inadeguate date le caratteristiche del rapporto in essere; regolarizzazioni peraltro agevolate dalla normativa, che ha consentito sgravi contributivi.
Tutti i docenti sono “regolari”, peraltro non si applica, nel caso di specie, il D.L. 16/4/1994 che è riferito all’ambito delle assunzioni nella scuola.

Relativamente alla figura del coordinatore dell’Istituto musicale, va evidenziato che il Maestro  è stato incaricato di anno in anno da tempo immemore, sin dagli anni in cui il servizio era direttamente gestito dal Comune. Questo ha determinato una situazione delicata, perché sussistevano le condizioni per una vertenza legale, per vero azionata , mirante alla trasformazione del rapporto in contratto di lavoro a tempo indeterminato. A seguito di tale azione, avviata nel 2016, si è addivenuti ad una conciliazione, ex art. 54 d Lg 81/2015, che ha permesso di scongiurare ogni possibile rivendicazione rispetto al passato. In virtù del nuovo accordo al medesimo  è stato assegnato il ruolo di coordinatore con contratto a tempo determinato, lasciando intatta la possibilità, per il futuro, di individuare eventuali nuove figure di coordinamento ma determinando, per il passato, una sorta di pietra tombale su ogni tipo di rivendicazione. Peraltro il merito delle competenze e delle qualità del Maestro non ci pare sia in discussione, ma anche qui attendiamo che si alzino le solite cortine fumogene a nascondere, come al solito, il nulla. Quanto al “profilo” di coordinatore, e non di “direttore”, l’attuale contratto è strutturato in modo che l’interessato sia assunto con la qualifica di docente, ed abbia poi un incarico temporaneo di coordinamento, con relativa indennità.
In merito alla domanda n. 10, l’inventario dettagliato delle opere d’arte della Fondazione è agli atti, chiedo di essere esonerata dal leggerli, qui ed ora, trattandosi di 83 opere, relativo titolo, autore tipologia artistica e conseguente valore. Ne trasmetto comunque copia agli interpellanti da ritenersi parte integrante di questa replica.

Ad inizio 2016 è stata avviata una revisione dell’inventario, inizialmente curata dal Consigliere Fausto Lazzari. L’inventario delle opere è stato redatto assegnando alle stesse il valore da catalogo. L’ammontare è indicato nello Stato patrimoniale del Bilancio. Quanto all’elenco completo delle mostre che si sono svolte presso la Fondazione, esso è consultabile integralmente sul sito del San Domenico, attivato l’anno successivo all’avvio della galleria Arteteatro, da parte dello stimato Presidente emerito Umberto Cabini. Evidenziamo per vero che, nel caso di mostre collettive (liceo artistico o accademia Brera ad es.) ovvero di mostre di opere di collezioni private (ad es. la mostra dedicata agli affreschi del Barbelli) vige l’esenzione dal lasciare un’opera alla Fondazione.
La consultazione dei contratti di lavoro del Consulente artistico e del Coordinatore didattico, come da domanda n. 12, è possibile per i Consiglieri di amministrazione, ovviamente inclusi quelli espressi dal Consiglio Comunale, dunque per il tramite di questi ultimi anche ai consiglieri comunali. Per evidenti e note ragioni di tutela della riservatezza e di dati sensibili, la consultazione può avvenire presso i consulenti del lavoro della Fondazione. Tale possibilità è sempre stata palesata ai membri del CDA, ogni qual volta ne facessero cenno. Che poi abbiano deciso di non avvalersene, è un problema loro, anche se ad arte pare diventato un problema di tutta la comunità. Peraltro, il contratto del consulente artistico ricalca le condizioni previste dal bando, che era un atto pubblico.

Quanto al quesito n. 13, circa il bilancio non approvato:
– i rimborsi al Consulente artistico per attività autorizzate dalla Fondazione ammontano a € 1.237 (importo già compreso nella voce “compensi e consulenze”)
– circa le spese “per consulenze” erogate dalla Fondazione parliamo di 13.707 € per consulenza artistica, 6.577 € per progetti artistici specifici (cariplo, Onda Critica e progetto FATF, approvati dal precedente CDA) e 16.157 € per voci afferenti elaborazione paghe, tenuta contabilità e revisore dei conti.
– circa i costi per omaggi, il valore ammonta a 19.778 € e si riferisce a 4.838 € di acquisto di spazi pubblicitari e a 14.940 € di biglietti omaggio. Va evidenziato che i biglietti omaggio sono assegnati secondo un preciso elenco di aventi diritto,  depositato presso la Fondazione. Tale elenco mi è stato comunque fornito e ne do lettura integrale di seguito, intendendosi pure allegato e parte integrante di questa risposta.
In merito alle dichiarazioni rese a mezzo stampa dal Consigliere di amministrazione Umberto Bellodi, mi sento di condividere in toto le valutazioni espresse. Il rischio dell’inserimento nel CDA di profili con competenze troppo “settoriali” è reale, perché può fare sì che i componenti del Consiglio maturino aspettative improprie rispetto al proprio ruolo, ovvero intervengano “da tecnici” nell’attività della Fondazione, come ritengo sia avvenuto in quest’ultimo anno da parte di taluni.

Va invece privilegiata, a nostro avviso, una competenza di tipo culturale più generale o di tipo gestionale, dal momento che i membri del CDA hanno un ruolo di indirizzo strategico e di indirizzo gestionale, ma non debbono sostituirsi né al Consulente artistico né al Coordinatore musicale. Inutile aggiungere che sarebbe estremamente opportuno, direi doveroso, anche che i membri del CDA non avessero vincoli di parentela o affinità con personale dipendente della Fondazione, per garantire in modo pieno lo svolgimento del proprio ruolo e dei propri compiti in modo oggettivamente libero da interessi. Sarebbe interessante conoscere il parere degli interpellanti in merito.
Vengo all’ultimo quesito, giudico positivo il rapporto fra il Comune di Crema e la Fondazione San Domenico, un’agenzia culturale cittadina e territoriale di grande rilievo, che non fa ombra né toglie visibilità all’azione dell’Assessorato alla Cultura né al Museo, semmai ci si stimola, tutti quanti, a fare meglio, e ad offrire alla nostra città una proposta culturale la più qualificata e variegata, come Crema merita e chiede.
Ritengo infine di fare alcune ultime precisazioni. Siamo di fronte ad una fondazione, ente avente personalità giuridica di diritto privato, che non persegue scopi di lucro, e che nel caso di specie persegue fini artistico culturali ed espressivi. Non è un caso se la stessa sia regolarmente riconosciuta con decreto della Regione Lombardia ed iscritta nel registro delle persone Giuridiche private.

Abbiamo perplessità circa l’investitura della Procura della Repubblica presso la Corte dei Conti della Regione Lombardia operata con l’invio della interrogazione cui stiamo rispondendo, ma al contempo siamo estremamente sereni in tutto ciò che è stato scritto in questa risposta e nei dati acquisiti, immediatamente disponibili presso la Fondazione. È bene ricordare a tutti, viste le tante illazioni e congetture adombrate in queste ultime settimane, che CdA della Fondazione opera a titolo puramente volontario e si prodiga per garantire un servizio culturale di eccellenza alla nostra città; si avvale, per gli aspetti di ordine tecnico, di professionisti cittadini, i quali, dietro remunerazioni quasi simboliche, curano i profili tecnico legali e contabili della gestione e garantiscono il corretto svolgimento della attività nel rispetto di tutti gli adempimenti normativi; conta operatori volontari che pure seguono aspetti peculiari della Fondazione e ne supportano le varie attività.

Si tratta di un patrimonio di grande pregio e valore per la nostra Comunità, un volano di progresso e di cultura, in cui molte persone perbene veicolano il proprio impegno e le proprie competenze con finalità pro sociali, a beneficio di tutti noi. Con questo corredo di valutazioni, saremo noi stessi ad inviare alla preg.ma Corte dei Conti presso Regione Lombardia questa risposta, dichiarando sin d’ora la disponibilità del Comune di Crema e della Fondazione ad ogni altro tipo di chiarimento si rendesse necessario.

(Visited 57 times, 1 visits today)