Sante Barbati: Gourmet anche per la Reima. Gastrocrazia, Tortelli e Barbacarlo
Medico odontoiatrico, gourmet appassionato e praticante (collabora con le guide gastronomiche dell’Espresso), ex vicepresidente della mitica Reima: queste a tante altre belle cose è l’impegnatissimo dottor Sante Barbati. E con lui, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere…
Ma da quanto tempo sei per così dire assiduo, preparato e interessato frequentatore e conoscitore di ristoranti in tutta Italia?
Allora coltivo la passione, perché di tale si tratta, da oltre trent’anni. E quando seguivo su e giù per l’Italia gli atleti della Reima, beh diciamo che tale passionaccia si è allargata a più vasti orizzonti.
Che tempi quelli per la pallavolo maschile cremasca. Arrivaste addirittura in serie A1.
Sì per un periodo lottammo stabilmente ai vertici della A2, quindi riuscimmo a vincere il campionato. Poi ahinoi la promozione saltò per la mancanza, in città, di un palasport degno della massima categoria e per la carenza di sponsor pesanti. Eravamo un gran gruppo e i ragazzi in campo fecero comunque la storia.
Conosci e frequenti tanti chef famosi, ma come sono da vicino questi guru dell’alta ristorazione italica?
Fondamentalmente sono grandi lavoratori e persone normali. Tempo fa per caso, frequentando il suo ristorante conobbi personalmente Carlo Cracco e, da addetto ai lavori, ecco riuscii a risolvergli un problemino. Così diventai il suo dentista e curo pure i denti di altri chef. Carlo è un personaggio meraviglioso.
Lo stato di salute della cucina italiana?
Buono con tanti giovani che vogliono emergere. E in tal senso, tante intriganti, fresche, giovanili realtà, tipo, solo per fare qualche esempio il Vitium e l’Anima Romita a Crema e il Saur a Orzinuovi, fortunatamente operano appunto vicinissimo e vicino a noi. Complimenti a loro. Posso aggiungere una cosa a me cara.
Prego…
Mi considero gastrocratico (chef Roberto Di Pinto che, basandosi su questa filosofia a Milano ha aperto il ristorante Sine, ndr), dunque evviva la gastrocrazia e i ristoranti che praticano, utilizzando materie prime di qualità, cucina importante e accessibile a tante persone.
Ti piacciono i Tortelli Cremaschi?
Certamente…
E con che vino li degusti?
Col Barbacarlo dell’Oltrepò Pavese di Lino Maga, grandissimo personaggio dell’enologia italica.
Stefano Mauri