Sussurbacco, gli Orange Wine protagonisti di un evento al Castello di Agazzano con Sorgentedelvino

Sussurbacco,  gli Orange Wine protagonisti di un evento al Castello di Agazzano con Sorgentedelvino

I vini bianchi macerati tornano sulle tavole con una parola inglese: ora si chiamano orange wine, ma sono parte della nostra tradizione. Uno stile antico e nuovo nello stesso tempo. Il prolungato contatto con le bucce dell’uva prima con il mosto, poi con il vino o quasi vino, dona sapori e colori inusuali per un vino ottenuto da uve bianche. Insomma una classica vinificazione come si usa per i vini rossi.

Le bucce dell’uva cedono le sostanze in esse contenute rendendo il vino molto più complesso sia al naso che in bocca. E’ una tradizione antica, contadina, sparita o quasi con l’avvento di nuovi macchinari di cantina che permettono di eliminare le bucce immediatamente, una tradizione che resiste in Georgia, culla del vino, ma anche nelle campagne italiane dove il vino contadino ha sempre sostato sulle proprie bucce più o meno a lungo. Friuli, Emilia, Veneto e Liguria sono luoghi dove ancor oggi le uve bianche vinificate in casa sono tradizionalmente macerate. Il risultato è un vino “alimento” che ben si accompagna alle cucine dei propri luoghi di origine, ma anche a cucine particolari come quella quella asiatica, giapponese in primis. Pesci importanti anche grassi cucinati, crudi o affumicati, carni bianche da cortile, agnello o capretto.

Per il vegetariano accompagnano zuppe ricche classiche della cucina mediterranea, oppure piatti un poco più elaborati come una parmigiana di melanzane o, per tornare in oriente, una tempura di verdure miste. Come per tutti i vini è importante la temperatura di servizio, mai servirli freddi ma a temperature intorno ai 15°, magari aprendo la bottiglia qualche tempo prima di metterla in tavola. Gli orange wine sono vini adatti a medi lunghi invecchiamenti, soprattutto quelli nati da lunghe macerazioni. Solitamente sono prodotti con uve da agricoltura pulita, biologica o biodinamica, per il semplice fatto che tutto quello che è sulle bucce si ritrova nel vino. Concludendo vini più sani, di nicchia sempre più larga, magari un poco complicati al primo approccio, ma talmente ricchi di profumi e sapori che danno presto assuefazione. E i prossimi domenica 9 e lunedì 10 dicembre, gli “Oerange Wine”, in quel del Castello di Agazzano (Piacenza) saranno i protagonisti di una grande degustazione evento griffata Sorgente del Vino Live.

Stefano Mauri

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