Sussursport, il Pergo spera nei playout e i cremaschi nel pallone gioiscono a Piacenza

Sussursport, il Pergo spera nei playout e  i cremaschi nel pallone gioiscono a Piacenza

Mentre tutto scorre, o quasi, e, soprattutto mentre una triste, distratta, spompata (a corto di condizione)  Pergolettese suda (mister Aldo Firicano doveva arrivare prima) per provare a inseguire il (proibitivo, ma finchè c’è vita c’è speranza) sogno playout e restare così nella Lega Pro unica che verrà, in quel di Piacenza, Domenico Scorsetti,  attento imprenditore cremasco con trascorsi trionfali calcistici a Sergnano, e, meno felici a Pizzighettone (dove con l’allora direttore Cesare Fogliazza i rapporti erano un poco freddini), felice sta stravincendo il suo girone del Campionato nazionale dilettanti.

E se a maggio, come ormai pare certo, le rose fioriranno, beh la fusione con il nobile decaduto Piacenza (ma in tal caso, passata la sbornia potrebbero arrivare … “mal di testa” e grattacapi per il dirigente cremasco) dovrebbe garantire maggiori entrate e prosperità nel lungo periodo, ma questa comunque è un’altra storia.

Tornando a questioni agonistiche autoctone è doveroso ribadire che, nelle scorse settimane, per riassettare le defezioni (parziali o totali?) di alcuni sponsor e per garantire l’arrivo di rinforzi al calciomercato di riparazione invernale, Fogliazza (chapeau) ha messo mano al portafoglio. Intanto l’idea tesa alla trasformazione di una porzione del podere Ombrianello (sede del Golf Club) in Pergorello, con annessi campi d’allenamento per tutte le compagini gialloblù è momentaneamente fermo ai box.

Quella del project financing è l’unica strada da percorrere per dotare la città di nuove strutture, la giunta Bonaldi dovrebbe attivarsi in tal senso. Deus ex machina del Pergo, il buon Cesarone in cabina di regia (calcisticamente parlando) opera da solo, il resto è contorno o estemporanee relazioni esterne, anche per questo eventuali convivenze non sempre filano lisce. Ciò detto, generalizzando il discorso, a parte le eccezioni positive (il brand Gagà ad esempio) i cremaschi hanno fatto e faranno sempre fatica a spendere soldi per alimentare un progetto sportivo e solitamente (banalizzando) se promettono qualcosa (ma qualcuno tuttavia sa ancora mantenere le promesse), cammin facendo poi mantengono a fatica o si dimenticano quanto abbozzato.

Ergo cosa farà tra due mesi Cesare Fogliazza (ultimamente appare triste e deluso): continuerà più o meno da solo a mettere euro nel Pergocrema in Lega Pro o, malauguratamente (ovviamente speriamo non si avveri tale presagio), nel Cnd? E infine è davvero cosa ardua mettere insieme un Cda rivierasco-cremasco allargato (quindi aperto pure gli illustri epurati attuali) che rifletta in blocco le forze economiche del territorio?

Stefano Mauri

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