In relazione all’interrogazione presentata dalla consigliera Schiavini e altri, prima di passare alla risposta puntuale alle 4 domande poste voglio sottolineare alcuni aspetti di fondo.

Dico subito che condivido in pieno la premessa, laddove in particolare si evidenzia l’enorme potenziale di utilizzo di un immobile pubblico che è stato ed è patrimonio prezioso per la città e per il territorio cremasco.

Un bene che, dopo aver terminato la sua funzione a tribunale, si è rivelato presidio irrinunciabile negli anni del Covid, confermando di fatto quanto i più avevano da tempo intuito, e cioè l’opportunità che l’immobile assumesse una vocazione socio-sanitaria.

E’ buona cosa ed è giusto quindi che si abbia l’occasione di riparlarne in questa sede, come del resto abbiamo fatto più volte in passato, quando in Consiglio Comunale abbiamo affrontato il tema del futuro di quello che era ormai l’ex tribunale, con interrogazioni, mozioni e discussioni al riguardo.

Quando, sempre in Consiglio, abbiamo approvato all’unanimità gli ambiti di rigenerazione tra cui l’ambito denominato “Ex Tribunale e via Libero Comune” individuando tra le priorità il potenziamento del raccordo tra funzioni sanitarie, sociosanitarie e sociali a servizio di tutto il territorio cremasco.

E quando questo Consiglio, senza alcun voto contrario, ha dato mandato al sindaco di rilanciare le interlocuzioni con Regione per concedere a quest’ultima l’uso della struttura adiacente all’ospedale per migliorare gli spazi dei presidi sanitari territoriali e riprendere contemporaneamente la discussione con l’ente regionale su eventuali scambi di proprietà comprendenti l’ex Tribunale e il comparto Stalloni. Interlocuzioni che stanno continuando proprio in queste settimane.

Come vedete, più volte ne abbiamo parlato qui, magari anche da posizioni diverse, ma tutti accomunati dall’interesse a ricercare la migliore soluzione per un bene pubblico di primaria importanza.

E come faremo anche nei prossimi mesi, quando l’occasione della revisione del PGT ci impone di affrontare il tema delle proprietà pubbliche oggi interamente o parzialmente inutilizzate, nonché le funzioni da assegnare loro attraverso il Piano dei Servizi. L’occasione, quindi, per parlare, oltre che delle risorse che abbiamo messo e che stiamo mettendo in campo per riqualificare gli edifici, anche e soprattutto dei contenuti dei nostri spazi pubblici, di quale nuova vita assegnare loro.

1) Esiste la certezza di garantire sicurezza e continuità al corso di Laurea all’interno dell’ex tribunale?

Voglio ricordare che due anni fa, in previsione dei lavori all’ex università e della conseguente chiusura di qualsiasi attività all’interno di quell’immobile per almeno tre anni scolastici, ci siamo attivati da subito per garantire comunque uno spazio alternativo da allestire per il corso di laurea in discipline infermieristiche, almeno per coprire temporaneamente il periodo dei lavori di riqualificazione in via Bramante così da non far sospendere i corsi.

Essendo nel frattempo venuta meno la necessità di utilizzare l’ex tribunale come hub vaccinale, abbiamo messo a disposizione tutto il piano terra per il corso di infermieristica e abbiamo destinato importanti interventi e risorse per adeguare quello spazio alle esigenze della nuova funzione didattica.

Ne è uscito un lavoro di ottimo livello, riconosciuto anche dalla stessa dirigenza dell’ospedale e dell’università. Al punto che questo riadattamento degli spazi del piano terra dell’ex tribunale, così funzionale per prossimità all’ospedale e per accessibilità, ci permette ora di ipotizzare che possa rappresentare una sistemazione definitiva del corso di laurea, ipotesi del resto già dichiarata dal sindaco all’avvio dell’anno scolastico 2023/2024 e come l’efficacia del suo attuale utilizzo sta dimostrando.

Una opzione, questa, che per essere definitiva deve però rientrare in un ragionamento più ampio e complessivo sull’utilizzo delle proprietà pubbliche, nel quale l’interazione con gli altri attori pubblici (in primis Regione e Provincia) diventa fondamentale per garantire continuità.

2) Esistono dei progetti per potenziare e migliorare la struttura?

In questi anni è stato importante l’investimento di risorse per migliorare quella struttura.

Non solo, infatti, con l’emergenza Covid e l’allestimento dell’hub vaccinale furono immediatamente affidati i lavori per la riattivazione e l’adeguamento degli impianti di riscaldamento, di raffrescamento ed elettrico alle necessità di ASST. Contemporaneamente, con l’obiettivo di valutare le effettive potenzialità per la massima flessibilità di utilizzo sull’ipotesi di possibili riconversioni ad uso pubblico e strategico, incaricammo uno studio di ingegneria per una verifica sulla vulnerabilità sismica, studio grazie al quale è stato poi approvato il progetto esecutivo per alcuni interventi di miglioramento sismico così da inserire il fabbricato nella Classe IV (classe d’uso dei fabbricati per stabilire il calcolo di pericolosità sismica) “Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della protezione civile in caso di calamità”. Interventi realizzati per una spesa di circa 100mila euro.

La rifunzionalizzazione e il miglioramento degli spazi per il corso di infermieristica (come dicevo prima, la scelta felice dei nostri uffici si è concentrata su un intervento mirato e di buon livello) ha comportato una spesa di circa 270mila euro per la realizzazione di aule e di laboratori, per interventi di adeguamento degli impianti termoidraulici ed elettrici, per l’installazione di nuove pompe di calore, per la posa dell’impianto di fibra ottica. Il piano terra quindi, grazie ai circa 400mila euro investiti in questi due anni, è stato notevolmente migliorato in termini sia impiantistici che strutturali.

Ulteriori progetti saranno inevitabilmente legati alle scelte che saranno compiute sull’utilizzo della struttura.

3) Esistono dei progetti per la rimozione delle barriere architettoniche per permettere l’accesso alle persone con disabilità?

L’accesso alle persone con disabilità è già oggi garantito. L’immobile infatti è dotato di un ascensore esterno per l’entrata delle persone con disabilità che è oggetto di regolare manutenzione.

All’interno della struttura tutti gli spazi sono ora accessibili. Ricordo infatti che, proprio tra i lavori di riadattamento dello scorso anno, sono stati eliminati i gradoni presenti nelle due aule per le udienze ed è stato realizzato un pavimento flottante proprio per garantire la massima accessibilità.

Per quanto riguarda i servizi igienici, l’edificio è dotato di un bagno per persone con disabilità.

4) Esistono delle interlocuzioni fra l’amministrazione comunale e la dirigenza dell’ospedale?

Certo che sì! Il tema della messa a disposizione della sede dell’ex tribunale a beneficio dell’ospedale di Crema parte da lontano, immediatamente dopo la soppressione della funzione a tribunale dell’immobile. Non ho il tempo di ripercorrere la storia di questi anni ma è a conoscenza di tutti che per il Comune la dirigenza dell’ospedale così come la dirigenza dell’ATS sono sempre stati interlocutori fondamentali. Penso al compianto dott. Ablondi, con il quale già una decina d’anni fa partì il ragionamento sulla vocazione socio-sanitaria della struttura, continuato poi con tutti i dirigenti successivi.

Interlocuzioni che sono costanti sui diversi aspetti legati alla politica socio-sanitaria territoriale, e perciò anche sui temi riguardanti le strutture e il loro pieno utilizzo.

Tutti sappiamo che c’è stato anche un momento in cui tra amministrazione comunale, territorio cremasco e dirigenza dell’ospedale si è creato un fronte comune di sostegno alla proposta a Regione Lombardia di valutare l’edificio dell’ex tribunale come naturale area di espansione dei servizi socio-sanitari e di potenziamento della rete territoriale.

Si è persa allora un’occasione (dal mio punto di vista) ma è importante che ora guardiamo avanti e che le valutazioni di opportunità di un’operazione che comprenda sia l’ex tribunale che il comparto degli Stalloni stiano proseguendo, in un coinvolgimento positivo tra Comune, Regione Lombardia e dirigenza dell’Ospedale e dell’ATS.

Avremo comunque sicuramente modo di parlarne ancora in questa sede nei prossimi mesi.

Cinzia Fontana

(Assessora alla Pianificazione Territoriale, Edilizia e Patrimonio)

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