A Breno, nella provincia bresciana, al cremasco d’adozione Hubner hanno dedicato un Brescia Club…

A Breno, nella provincia bresciana, al cremasco d’adozione Hubner hanno dedicato un Brescia Club…

“Sono sempre al settimo cielo quando incontro persone innamorate del calcio.
Tifosi ed appassionati con i quali scambio qualche bella parola, dove mi raccontano le loro esperienze o semplicemente mi ricordano tanti bei momenti passati sul rettangolo verde.
Qui, qualche mese fa, ero a Breno, dove un Brescia Club mi è stato dedicato.
Bellissimo”.

Così postò via social Dario Hubner (il cantautore Calcutta gli ha dedicato una canzone), ex Bomber di provincia di un bel calcio italiano purtroppo oggi quasi del tutto estinto. Cremasco d’adozione, oggi Dario vive a Passarera, frazione di Capergnanica, a un tiro di schioppo da Crema. A proposito, col giornalista scrittore Tiziano Marino, per la Baldini e Castoldi, Hubner ha scritto il libro “Mi chiamavano Tatanka”). Ecco la trama: Cresciuto a Muggia, nel triestino, al confine con l’allora Jugoslavia, fino a 20 anni montava infissi e finestre giocando in Prima Categoria nella squadra del suo paese. Il passaggio al professionismo, gli anni di C, la Cadetteria e l’esordio in Serie A con la maglia del Brescia. Un fuoriclasse che non ha mai rinunciato ai piccoli piaceri della vita. Un personaggio romantico e nostalgico, che ha sempre messo gli affetti davanti a tutto e tutti, pur in un mondo avido e scintillante come quello del pallone. Il Re dei bomber di provincia, capocannoniere in Serie A, B e C1, che ha saputo conquistare il cuore di milioni di tifosi e che oggi racconta un calcio che non c’è più. Un simbolo per una generazione intera. Uno di noi, che ce l’ha fatta, tirando calci a un pallone ma soprattutto restando sempre fedele a se stesso.

stefano mauri

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