Viene segnalato da alcuni allevatori che da qualche tempo vi sono dei soggetti che si spacciano per veterinari; entrano in azienda, anche senza alcun permesso preventivo, e chiedono, con toni accattivanti e amichevoli, di visitare le stalle e i luoghi dove vengono allevati gli animali; chiedono informazioni su come vengono nutriti, abbeverati e accuditi. Magari scattano anche delle fotografie o fanno delle registrazioni vocali o video di nascosto. Si deve sapere che non si tratta di veterinari, ammesso che lo siano effettivamente, pubblici e che il più delle volte vengono in azienda per poi denunciare supposte forme di maltrattamenti animali o altri generi di mancanze di questo tipo, spesso l’iter si conclude anche con la denuncia dei titolari dell’azienda. Si invitano gli allevatori a diffidare di queste persone, a impedirne l’accesso in azienda e a cercare di identificarli chiedendo loro i documenti di identità e a registrare i numeri di targa dei mezzi con cui entrano in azienda. Ed eventualmente a trasmettere alla Libera o alle pubbliche autorità i loro dati. I veterinari ufficiali operanti in ambito Ats sono già stati informati di questo fenomeno e hanno escluso ogni possibile appartenenza ai loro uffici. Vi è quindi da ritenere che tali soggetti appartengano ad associazioni animaliste che niente hanno a che vedere con strutture ufficiali.
Stefano Mauri