Altro che scuola… Un casinò o un casino nella scuola di Cielle risolverebbe i problemi economici della Città Giocattolo

Altro che scuola… Un casinò o un casino nella scuola di Cielle risolverebbe i problemi economici della Città Giocattolo

Che fare della scuola di Cielle? Argomento caldo da mesi nella Città Giocattolo. Argomento che rimarrà assai caldo ancora per anni probabilmente. Rete Scuole sta portando avanti una crociata per far si che nel bestione abbandonato si insedi il nuovo polo scolastico pubblico. Ma ci sono idee ben migliori che circolano in città e che non hanno ancora trovato spazio sui giornali.

Ci sono due settori ben floridi nella Città Giocattolo che permetterebbero anche di raccattare un bel po’ di dindini alla macchina comunale. Una volta nelle redazioni dei giornali si diceva che le cose che facevano vendere in edicola rispondavano tutte alla regola delle tre S, ovvero: sangue, soldi e sesso. Ora bypassando la prima S per le altre due la regola rimane valida anche in questo caso. Quindi è tutta una questione di accento. Nella scuola di Cielle si potrebbe fare un bel casinò o anche un bel casino.

Una delle piaghe del territorio è la ludopatia. Tutti davanti alle malefiche macchinette mangiasoldi, ce ne sono quasi 400 a in città e tutte hanno il loro pubblico. Ma che tristezza giocare con un surrogato di gioco d’azzardo. A questo punto sarebbe meglio fare un bel casinò con veri giochi d’azzardo di quelli che poi fanno suicidare i giocatori in massa. Vuoi mettere tra il bruciare la pensione alla macchinetta del Bar Sport o giocarsela fianco a fianco a Emilio Fede? Facendo una stima spannometrica mettiamo che ogni giorno ognuna delle 400 macchinette cittadine abbia almeno 5 giocatori che mettono 10 euro a testa dentro alla fessura malefica. Stima decisamente al ribasso. Vorrebbe dire avere un pubblico giornaliero stimato di 2 mila persone e un giro di 20 mila euro al giorno che moltiplicato per 365, i casinò non dormono mai, vuol dire 7 milioni e 300 mila euro l’anno. Senza contare il turismo che arriverebbe sottratto dagli altri casinò italiani. Pensiamoci…

Ma oltre al gioco tira anche il sesso, si sa il proverbio dice tira più un pelo di f**a che mille buoi. E allora facciamoci un bel casino. Magari con tutto lo spazio che c’è anche con dark room, club scambisti, sale bdsm, spa, saune, massaggi orientali, peep show, motel, sex bar… Altro che quartiere rosso di Amsterdam. Toglierebbe un sacco di povere lavoratrici dalle strade e un sacco di patemi d’animo che poi magari ti sequestrano la macchina, irrompe la polizia, la cinese ha qualche brutta malattia. Il sesso è un diritto per tutti. E allora perché se uno non ha un partner deve infrangere la legge se vuole passare un ora di relax? E questo, prima che mi si tacci di maschilismo, è valido anche per le donne visto che basta fare un giro in rete per vedere che il mercato delle escort femmine e quello degli escort maschi si equivale.

E se poi dovessimo unire le due cose in un bel sexy casinò avremmo sbancato…

 

 

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