Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, opinionista e sommelier (adora i vini cremonesi della Cantina Caleffi) e il caso dell’adunata fascista a Cremona

Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, opinionista e sommelier (adora i vini cremonesi della Cantina Caleffi) e il caso dell’adunata fascista a Cremona

Questa immagine non è del ‘33, ma di stamattina. Cremona, cimitero.

Questa bella mandria di intellettuali fascisti si è esibita in un avvincente spettacolo con inni e saluti romani. In piena violazione dei divieti, ossia dell’ordinanza del Comune che li proibisce, assieme all’esposizione di emblemi del regime fascista. 

I presenti erano una trentina. Tra di loro il tenente della Rsi Claudio Fedeli, repubblichino ormai 97enne. Sfortunatamente all’ultimo minuto ha dato buca come officiante della cerimonia l’esimio don Florian Abrahamowicz, presbitero austriaco, che abita a Treviso, noto per le sue controverse posizioni a favore della Repubblica sociale italiana. 

Il corteo fascista, presidiato dalle forze dell’ordine, è stato guidato dal fine intellettuale Gian Alberto d’Angelo. 

La scusa per la baracconata, oltre a omaggiare quel tizio pelato morto a Dongo scappando, è stata riverire il criminale fascistissimo Farinacci ivi sepolto. 

Farinacci, tra i vili macellai fasci, fu l’ultimo ad arrendersi.  Beccato a Beverate il 27 aprile 1945, ai partigiani che lo arrestavano chiese: “Quanti milioni volete?”. “Vogliamo la tua pelle”, fu la loro risposta.

Processato sommariamente il giorno dopo a Vimercate, tentò comicamente di difendersi da ogni accusa: “Portatemi a Cremona. Là vi diranno che ho fatto del bene e che bisogna liberarmi”. Un caso umano fino alla fine.

La cosa più bella della sua efferata esistenza, costellata di morte e violenza, coincise con il 28 aprile 1945, quando diede l’addio al mondo previa fucilazione.

In un mondo normale, questi trenta fenomeni non sarebbero a piede libero e non potrebbero celebrare un siffatto criminale. Poiché non siamo un paese normale, non sempre almeno, la speranza è che qualcuno si ricordi di applicare la legge e consegni alle patrie galere questi illibati geni.

(Se a voi tutto questo sembra normale: a me no)…

 

Così postò via social, Andrea Scanzi, giornalista, scrittore, opinionista e sommelier (adora i vini cremonesi della Cantina Caleffi) in merito al caso dell’adunata fascista a Cremona tenutasi domenica scorsa 9 maggio.

sm

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