Sergio Mattarella, Capo dell’Italia Repubblicana, dal Quirinale ha celebrato “la giornata della memoria” con un magistrale discorso, concludendo con un grido forte e chiaro qui sopra riportato nel titolo. Il riferimento alla città lager tedesca più famosa per lo sterminio chiamato Olocausto. Tale sterminio, per leggi razziali e antisemitismo, è stata la persecuzione sistematica e l’assassinio di sei milioni di ebrei e delle persone considerate “diverse”, come gli omosessuali e gente comune. Tutto ciò è avvenuto con la complicità di nazioni dell’estrema destra nazista e fascista e l’indifferenza o il silenzio-consenso di altri Paesi. Mattarella ha stigmatizzato questa situazione politica, ma è andato oltre con riferimenti attuali. I nazionalismi di moda sono un rischio, perché seminano odio e chiudono le frontiere agli stranieri e vietano l’accoglienza ai migranti. “Auschwitz è una parentesi, per quanto orribile. Alberga nel fondo dell’animo dell’uomo. Avvertiamo il rischio concreto che torni in auge”. Inoltre, continuando a colpire le istituzioni pubbliche si mette in pericolo la democrazia. Da qui, il suo allarme: “Auschwitz è intorno a noi il virus serpeggia ancora”. L’ostinata e perfida negazione di una realtà raccontata dalle persone stesse che l’hanno vissuta nei vari campi di concentramento lascia attoniti e nel dolore più profondo. Tra le autorità presenti c’era la senatrice Liliana Segre e altri superstiti, ultimi testimoni della Shoah. Mattarella l’ha salutata con affetto e grande riguardo perché bersagliata sui social che, nati come espressione di libertà, diventano spesso strumento di violenza con commenti orrendi ed offensivi. Pertanto, Mattarella invita i giovani (in cui ha fiducia) a combattere le “forze oscure” grazie alla verità con maggiore informazione nelle scuole di ogni grado e nelle università. E che dire di Giorgia Meloni e Ignazio La Russa presenti alla manifestazione? Mi domando e chiedo quale sarà stato il loro animo e sospendo le mie considerazioni. Io, però, mi rivolgo ad ogni testata giornalistica (modestamente) come collega, appartengo alla loro stessa categoria; ho la tessera rilasciata dal Ministero di Grazia e Giustizia. Pubblicate in prima pagina lo straordinario messaggio del presidente Mattarella. A proposito, complimenti e congratulazioni vivissime per il suo decennio presidenziale svolto con equità e saggezza al servizio della nostra amata Italia. Grazie a nome di tutto il popolo. Il tragico evento ormai è roba d’antan: è entrato nell’estremità della Storia e rimane sui calendari nelle ricorrenze di anno in anno. Affinché non resti solamente una “festa” commemorativa, occorre viverla nella quotidianità, con coerenza, oggi e domani. Sempre.

È terribile pensare che sia stato l’uomo a compiere simili misfatti. Nei forni crematori, oltre ad esseri viventi, è morta l’umanità. Meditiamo amici, meditiamo.

 

Così scrisse il diversamente, ehm, il magicamente giovane (le sue idee sono sempre fresche, giovani, avanti, brillanti) Beppe Torresani, decano dei giornalisti cremaschi da … Chapeau!

stefano mauri

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