La sanità? È inguaribile! Il titolo di questa mia edita riflessione è chiaramente paradossale e fors’anche provocatorio. Il diritto alla salute è sancito nella nostra Costituzione ed è inalienabile. L’hanno portato tra i principali argomenti di attualità. Gli operatori del settore sono stati colpiti nel fisico o minacciati a parole durante il loro lavoro.

Secondo una recente inchiesta il fenomeno è in crescita continua. Al di là della generale solidarietà espressa dalla gente (cui mi associo) mi chiedo cosa si può fare per porre fine a simile intollerante situazione. Il compito spetta ai governanti, perché si tratta di dare garanzie di sicurezza a lavoratori al servizio dello Stato. A proposito, penso che a soffrire trattamenti del genere siano anche altre categorie: gli insegnanti nelle scuole e le forze dell’ordine. Al riguardo servono adeguati provvedimenti. Il problema va affrontato alla base. Invece la Presidente del Consiglio ed i suoi soci sono ricorsi – more solito – ai reiterati decreti legge (che non costano niente), con decisioni unicamente punitive: multe ed arresti. Così si ritiene che siano deterrenti per i colpevoli.

Non si pensa nemmeno ad aumentare le assunzioni dei medici e degli infermieri e a migliorare le retribuzioni.

Perché non ci sono i soldi è una scusa. Allora, saggi amministratori avrebbero dovuto prevedere in merito e magari cercare le priorità degli interventi. È notoria l’ingiusta differenza sociale tra ricchi e meno abbienti. Per avere una visita specialistica ci sono liste di attesa addirittura di un anno. I primi possono ricorrere a prestazioni dai privati che, udite udite, risultano proprietari “seduti” nel Parlamento. Chi non arriva a fine mese economicamente deve rinunciare a curarsi. Ecco perché la sanità pubblica è inguaribile. È così che si alimenta il malcontento e la protesta della gente fino a sfociare nel crimine. La Chiesa cattolica, domenica 17 novembre, ha proclamato la giornata mondiale dei poveri. Bel segno, che deve continuare per concretizzare testimonianza di accoglienza e fratellanza dei migranti. Le Caritas delle parrocchie diocesane assicurano un

letto ed un piatto caldo. Ogni persona quando incontra un mendicante gli offra un sorriso e poi un elemosina un po’ più generosa. Piange il cuore sapere che molti bambini muoiono di fame, mentre su altre tavole si preparano pranzi luculliani. Non basta sdegnarsi. Voi che avete il potere non dimenticate mai i poveri e per il fenomeno emergente dell’odio verso i lavoratori al servizio dello Stato, trovate modi e mezzi perché faccende così disgustose non si ripetano più. Dopo le ultime elezioni regionali con le vittorie della sinistra (PD primo partito) in Emilia Romagna e nelle Marche, Giorgia Meloni ha commentato la sconfitta della destra così: abbiamo avuto una lezione per stare con i piedi per terra. Ok. Era ora dopo tanta euforia e millantato credito (siamo forti, siamo bravi). Non si direbbe visto che il tempo per provarlo nei fatti è già passato. Vogliointerpretare l’affermazione della maggiore responsabile delle destre, quasi come una promessa. Purtroppo, in politica (timeo Danaos et dona ferentes) – Virgilio – Eneide). Soprattutto smentisca i suoi (patrioti). Stanno sul fronte dei confini d’Italia per difenderli da questi “stranieri” lasciandoli affogare nell’ Adriatico, Mare Nostrum.

Beppe Torresani, decano dei giornalisti cremaschi.

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