Bombe dietrologiche su Sanremo tra autobiografie e donne che si sfilano

Bombe dietrologiche su Sanremo tra autobiografie e donne che si sfilano

Mi verrebbe di strapparti
Quei vestiti da puttana
E tenerti a gambe aperte
Finché viene domattina

Chi è il rapper degenerato che ha scritto questi versi? Poi lo sveliamo.

La dietrologia, si sa, in Italia è sempre stata di casa. Ben prima di diventare un fenomeno mondiale attorno a casi tragici come l’11 settembre. La dietrologia l’abbiamo inventata noi, è nata a Sanremo. Ma mia ieri eh. Negli anni ’50 i metodi di voto e le giurie per stabilire ci avrebbe vinto il festival cambiavano di anno in anno per trovare sempre nuovi spunti e scappatoie, come quando la Siae minacciò di non distribuire gli utili per canzoni eseguite per la prima volta ad un concorso e allora la sera prima di Sanremo Fred Bongusto eseguì al pianoforte al Casinò tutte le canzoni in gara.

Preambolo storico e storia di attualità. Avevamo già detto ieri che il caso Junior Cally ci ricordava un po’ quello Achille Lauro dello scorso anno. Ieri sera Striscia la Notizia che si sa spara sempre su Sanremo, ma dietrologicamente gli fa una gran pubblicità, ha trovato delle analogie più delineate. Cally quest’anno, come Lauro lo scorso anno, arriva a Sanremo sulla scorta del lancio di un’autobiografia da cattivo ragazzo. Entrambe i libri sono pubblicati dalla stessa casa editrice.

Operazione marketing geniale o caso? Non si sa. Intanto di certo anche chi non ha mai ascoltato una canzone rap è andato su You Tube a vedersi il video si Strega, e se ha avuto la pazienza di guardarlo tutto e non solo i 15 secondi che hanno passato le TV si sarà accorto che il testo è violento sì, ma la classica violenza da un certo tipo di rap. Quella del tipo “io sono meglio di tutti e il mio flow ammazza la gente”.

Ho visto il testo del pezzo condiviso parecchie volte su Facebook, senza un minimo di analisi iconografica e musicale e commenti del tipo: “è colpa del Pd”, è stupendo tutto ciò. Anche perché ieri ha impazzato il Tweet di Salvini che invitava Cally a non andare sul palco di Sanremo a dire certe cose ma di farsele a casa sua. Evidente scivolone, certo, ma terrificante. Infatti giustamente ha rimbalzato assai.

Intanto il filone di polemica al femminile non si è ancora esaurito. La Bellucci annunciata come presente si sfila, la Hunziker fa un video polemico. Fiorello ne fa uno ironico nel suo stile, ma con finale serio, invitando di fatto le donne in politica a cercare di nobilitare la politica e non a infilarsi in queste polemiche da rotocalco.

Insomma tutto molto bello. Siamo al 21 gennaio. Mancano 13 giorni alla prima nota del festival. Questo pre festival 2020 è meglio della campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna. La Rai, si dice, teme il flop. Io la vedo dura. Come dice Eddy Anselmi nel libro che abbiamo citato anche ieri, Sanremo è una sorta di rappresentazione plastica del paese e fissa ogni anno la situazione. E’ così da settant’anni.

Ah rimangono i versi introduttivi. In molti li avranno riconosciuti. In caso lo ricordiamo. Fanno parte del testo di “Bella stronza”, anno di grazia 1995. Uno dei maggiori successi di Marco Masini, che a Sanremo c’è anche lui quest’anno a festeggiare i 30 anni di carriera. Lui che Sanremo l’ha pure vinto.

emanuele mandelli

 

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