Casale Cremasco, le celebrazioni dei 4 novembre
L’altra mattina si è svolta la cerimonia per la celebrazione del 4 novembre. L’appuntamento, programmato nella piazza del comune, causa la pioggia, è stato spostato nella chiesa parrocchiale di Casale Cremasco.
Alla cerimonia ha visto la partecipazione di un notevole numero di cittadini, del sindaco Antonio Grassi, degli assessori Massimiliano Riboni e Antonio Rovida, del consigliere delgato Zaverio Lucini, del consigliere Antonio Bisleri, del maresciallo Marco Prete, comandandate della stazione dei carabinieri di Camisano, del vigile Giovanni Ricci con il gonfalone dl Comune e dell’alpino Valentino Cattaneo con la bandiera italiana.
Don Emanuele Zanardi ha celebrato la messa e nell’omelia ha sottolineato i valori del 4 novembre. Al termine della funzione ha ceduto la parola al sindaco che ha ringraziato le forze armate per le missioni di pace e a ricordato come quella che noi chiamiamo festa è costata la vita di circa 1 milione e 250 mila persone. 650 mila militari e 600 mila civili.
«E’ una giornata di festa nata dal dolore».
Ha citato l’articolo 11 della costituzione ( l’Italia rpudia la guerra) e ha sottolineato : «Il 4 novembre sia da stimolo affinché la ragione prevalga su egoismi e interessi di botteg Il 4 novembre sia l’occasione per ricordare l’articolo 11 della nostra costituzione e per vigilare affinché esso sia rispettato e applicato»
Grassi ha ammonito: « Ripudiare la guerra significa lottare contro ogni tipo di violenza, al primo posto quella quotidiana e tanto radicata nella nostra società da apparire normale. E’ un guerra sotterranea, carsica, che emerge solo quando va in televisione o sui giornali. E’ la violenza delle disuguaglianze sociali e di genere, di quella domestica, dello sfruttamento del lavoro, del mercato del sesso, del bullismo, delle dipendenze da sostanze e dal gioco, delle fake news».
Grassi ha concluso: «Non dimentichiamo il 4 novembre, non dimentichiamo chi si è sacrificato per questa data, non dimentichiamo di rendere loro omaggio con il nostro comportamento coerente Non dimentichiamo la storia. Non dimentichiamo i morti. Se dovesse succedere non ci sarà futuro».
Al termine sono stati letti i nomi dei morti in guerra del comune. Poi in corteo è stato raggiunto il monumento dei caduti in piazza dove è stata depositata una corona d’alloro.