“A gennaio e febbraio l’aria peggiore si è respirata nella zona tra Codogno e Soresina”. Questo emerge dal report emesso da Legambiente Lombardia per quanto riguarda i primi due mesi dell’anno. Anche nel 2025, quindi, le terre più colpite da livelli elevati di polveri sono stati, oltre a Milano, i capoluoghi della Bassa pianura, in particolare Cremona e Lodi. E l’aria peggiore non è detto si respiri nelle città, anzi. Tra i piccoli e medi centri agricoli in cui sono presenti le stazioni di misura di Arpa Lombardia, località come Viadana, Bertonico, e Crema hanno fatto registrare concentrazioni medie allineate a quelle dei relativi capoluoghi provinciali, mentre nelle zone a più alta concentrazione di allevamenti intensivi, come a Codogno e a Soresina, si è andati perfino oltre. Del resto, come spiega il presidente di Legambiente Lombardia, Barbara Meggetto: “Il numero eccessivo di animali allevati nella Pianura lombarda e la conseguente produzione di decine di milioni di tonnellate di liquami, sono fattori chiaramente correlabili al cattivo stato di qualità dell’aria nella nostra regione. Nessuno sottovaluta il contributo della zootecnia alla bilancia agroalimentare lombarda, ma è arrivato il momento di chiederci se sia sostenibile concentrare milioni di capi in poche migliaia di Km quadrati, tra cui oltre la metà dei suini e un terzo di tutti i bovini da latte allevati in Italia. Ripensare le filiere dell’allevamento in Lombardia è una necessità, per la salute degli animali ma anche per la nostra”. In tal senso, ricordate cosa aveva scritto, anni fa, in un parallelo tra il Cremasco da vivere anni Ottanta, descritto dal filmone di Luca Guadagnino, “Chiamami col tuo nome” e, quello attuale … ahinoi, dati inquinanti alla mano, da ammalarsi (ovviamente si spera di no), il giornalista Alex Corlazzoli? Ecco un sino del suo scritto di allora, oggi attualissimo: “Guadagnino ha girato una bella storia e il territorio, indubbiamente ne gioverà, ma esiste poi come sempre il rovescio della medaglia. Vale a dire tra inquinamento, traffico e varie brutture Crema e il Cremasco non sono quella favola che Guadagnino, pur contestualizzata agli anni Ottanta, vuole far passare. E nemmeno allora potevamo favoleggiare. Non a caso tutti gli anni i rapporti di Lega Ambiente dicono che da tempo, la pianura Padana, posto difficile e diffidente da vivere, è una delle zone più inquinate d’Italia. Senza dimenticare l’odore, il fetore nauseabondo provocato, talvolta, dai numerosi allevamenti suinicoli presenti dalle nostre parti. Ripeto non è bello, non è una favola vivere tra la nebbia, gli inquinamenti e l’afa della Bassa. Vogliamo parlare delle prostitute, gestite dalla malavita, che affollano le strade di campagna del Cremasco? Ad Offanengo, dove vivo, alle otto della sera tutte le luci, asocialità totale, sono spente. Nemmeno le sedi dei vari partiti politici esistono più. Centri commerciali e motel siamo diventati. Ah… una scena dell’opera di Guadagnino è ambientata al Lago dei Riflessi di Ricengo. Ci ricordiamo o no dello scandalo dei bidoni tossici ritrovati, anni fa, nascosti da quelle parti?”
stefano mauri