Chiara Manghisi: “Ballare è comunicare arte e bellezza. Vorrei portare la danza nelle scuole per dare a tutti la possibilità di danzare”

Chiara Manghisi: “Ballare è comunicare arte e bellezza. Vorrei portare la danza nelle scuole per dare a tutti la possibilità di danzare”

E’ indubbiamente nata per ballare Chiara Manghisi, appassionata ragazza cremasca, sempre in movimento per fare ciò che meglio le riesce e più le piace: insegnare a danzare.

Quando parla del ballo, la voce di Chiara, ballerina diplomata, coreografa e insegnante, si accende e … sì, quando balla, l’energia che sprigiona sul palco è un mix di arte, energia e magia che accende e illumina. Con lei, durante la sua breve pausa per un veloce pranzo, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere …

Balli da quanto tempo?

Dopo aver praticato ginnastica artistica e ritmica, dalla quinta elementare mi sono messa a studiare danza classica e moderna, ma la svolta è arrivata più avanti, con l’opportunità di frequentare lo Spid Dance Accademy di Milano, istituto artistico multidisciplinare e globale, un percorso formativo che mi ha aperto un mondo su tutti i generi della danza, canto compreso. E tra l’altro ho scoperto di non cantare maluccio.

Ti ha mai sfiorato l’idea di partecipare a un Talent Show?

Mi è stato consigliato di inviare la domanda di partecipazione ad “Amici”, ma preferisco insegnare per il momento.

Hai un genere preferito?

No mi intrigano tutti, sono… diciamo versatile.

Che ne pensi dei Talent Show?

Bella vetrina per chi vi partecipa, ma non mettono in luce tutta la fatica necessaria allo studio e all’applicazione per il ballo.

Cosa rappresenta per te ballare?

E’ forza, energia, una meravigliosa forma d’arte per comunicare bellezza, ma forse, a pensarci bene, le emozioni enormi, straordinarie e intense che provo ballando, beh sono praticamente impossibili da spiegare e codificare al meglio.

Insegni in vari ambiti, vero?

Mi divido tra Crema, Castelleone, Pantigliate e Milano e in ogni luogo insegno una disciplina.

Il tuo sogno artistico nel cassetto?

Mi ritengo una ragazza fortunata.

Ottimo, ma perché?

Ho trasformato in un lavoro la mia straordinaria passione. Inoltre costa assai frequentare una scuola di danza e i miei genitori mi hanno sempre consentito tale opportunità. Mi piacerebbe quindi rendere più accessibile, alla portata di tanti ragazzini e ragazzine, magari portando la danza nelle scuole, la possibilità di studiare ballo.

Da dove ti è arrivata la bella, azzeccata idea di rappresentare una coreografia dedicata a Raffaella Carrà?

Collaboro, soprattutto nel periodo estivo in tempo di Grest parrocchiale con don Lorenzo Roncali (parroco della parrocchia cittadina di Crema di San Bernardino Fuori le Mura e Vergonzana, ndr) e il sacerdote, fan dell’immensa Carrà, mi aveva illustrato il desiderio di ricordare Raffaella con uno spettacolo ad hoc. E così ho fatto…

 

stefano mauri

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