“Da Ca’ Barbieri abbiamo creato il primo arrosto verde. No, non è andato a male. Sì, è completamente commestibile.
E no, non è disponibile da nessun’altra parte.
Base di avocado maturato sotto luce UV per una consistenza burrosa e misteriosamente carnosa.
Matcha e spirulina per un colore verde brillante e un sapore umami inaspettato.
Broccoli affumicati e cavolo nero fermentato per la fibra perfetta.
Infusione di aglio nero e basilico thai per una profondità di sapore che non ti aspetti.
Riduzione di lime e kombucha al cetriolo per una laccatura finale che lascia senza parole.
Ma la vera rivoluzione? Questo arrosto non è solo buonissimo, è anche funzionale!
Grazie alla combinazione unica dei suoi ingredienti, combatte le allergie da pollini, aiuta a contrastare gli effetti del cambiamento climatico (almeno nel piatto) e, soprattutto, ti dà l’energia necessaria per recuperare l’ora di sonno persa con il cambio dell’ora.
Il risultato?
Un arrosto che sembra uscito da un laboratorio, ma ha il sapore di una domenica in famiglia.
L’abbiamo creato per chi osa, per chi vuole stupire, per chi pensa di aver già visto tutto e ha voglia di essere sorpreso/a ancora una volta.
Siete pronti?”
Così postarono, da Levata di Grontardo, quelli di Cà Barbieri: ristorante, enoteca e bottega enogastronomica, attiva da più di 300 anni. E Chapeau a Mario, Dino, Diego Barbieri e Roberta Zanchetta: sempre un passo avanti, determinati a fare la storia della gastronomia italiana e cremonese.
stefano mauri