Crema: Ad aprile 2025 l’inflazione si mantiene allo stesso livello di marzo (+1,9%), comunica l’Istat che ritocca leggermente al ribasso la stima iniziale (2%) diffusa il 30 aprile. Per il cosiddetto «carrello della spesa» si conferma l’aumento da +2,1% a +2,6%. I prezzi dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto registrano un rallentamento (da +1,9% a +1,6 per cento). L’aumento congiunturale dell’indice generale è dovuto prevalentemente alla crescita dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+3,4%), ma anche a quella dei servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+1,8%), che risentono entrambi di fattori stagionali; aumentano inoltre i prezzi degli alimentari non lavorati (+0,7%) e lavorati (+0,5%) e quelli dei servizi relativi all’abitazione (+0,3%). Tali effetti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi degli Energetici regolamentati (-6,9%) e non regolamentati (-5,8%) e di quelli dei Beni durevoli (-0,3%).
L’inflazione acquisita per il 2025 è pari a +1,4% per l’indice generale e a +1,6% per la componente di fondo. L’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) ad aprile 2025 aumenta dello 0,4% su base mensile, per effetto della fine dei saldi stagionali di cui il Nic non tiene conto, e del 2,0% su base annua (in lieve decelerazione rispetto a marzo 2025); la stima preliminare era +2,1%. L’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, al netto dei tabacchi, registra una variazione congiunturale di -0,1% e un aumento dell’1,7% su base annua.
Codacons: “Si conferma la stangata di primavera sulle tasche delle famiglie cremasche, con i prezzi al dettaglio che registrano una impennata in alcuni comparti come quello dei trasporti e del turismo. Secondo l’associazione, un aggravio di spesa, considerata la totalità dei consumi di una famiglia, di 624 euro annui a nucleo, che salgono a 851 euro per una famiglia con due figli. A influire sull’inflazione non solo le festività di Pasqua, che hanno portato ad un fortissimo rialzo dei generi alimentari (+3,2% per cibi e bevande ad aprile), ma anche i ponti di primavera, col calendario che ha consentito agli italiani di trascorrere giorni di vacanza fuori casa – analizza il Codacons – Non a caso il comparto del trasporto aereo registra rincari vertiginosi, con i prezzi dei voli nazionali che salgono del +24% su base annua e del +26,6% sul mese precedente, +13,6% i voli internazionali (+31,6% su mese), +17,1% i voli europei (+34,1% su base mensile), mentre i traghetti rincarano del 16,6% e i pacchetti vacanza del +5,4%.
Le tariffe di alberghi e motel sono salite ad aprile del +5,6% su anno – denuncia ancora il Codacons – quelle di case vacanze e b&b del +4,5%. Rincari che hanno rappresentato un salasso per gli italiani che in occasione della Pasqua e dei ponti del 25 aprile e 1 maggio hanno deciso di concedersi un viaggio in Italia o all’estero, e che confermano i monitoraggi del Codacons circa l’escalation delle tariffe nel settore dei trasporti e del turismo” –codacons.crema@gmail.com e al recapito telefonico 347.9619322”.