Commentando, il pericolo rosso arriva dall’Austria

Commentando,  il pericolo rosso arriva dall’Austria

Titolo: «Austria, spariti 400 gnomi del Partito social democratico: “Rapiti dai conservatori”»

Sommario: Utilizzati al posto dei manifesti nella campagna elettorale per le provinciali nel Vorarlberg, erano dispiegati sotto i lampioni delle città di Rankweil e Bregenz. Sono scomparsi sabato notte, sostituiti da annunci dell’Övp. Offerti mille euro a chiunque abbia notizie.

(“la Repubblica”, 26 agosto)

Niente di nuovo sotto il sole se non, forse, per il tocco inconsueto derivato dall’utilizzo di pupazzetti di gesso in sostituzione del più tradizionale manifesto. Per il resto, da sempre, durante le campagne elettorali, uno dei passatempi preferiti degli attivisti dei vari partiti era, ed è, appunto quello di “oscurare” il messaggio politico degli avversari. In Italia ne sappiamo qualcosa, almeno dal dopoguerra in poi.

Tuttavia un dubbio ci rimane, perché i “nanetti” scomparsi (sottratti?) si proponevano alla vista dei potenziali elettori per una peculiarità plastica: braccio alzato e pugno chiuso.

Ora non occorre essere un estremista di sinistra per capire che una tal postura, nostalgico simulacro di una ormai sbiadita lotta di classe, appare fastidioso, irritante, provocatorio, agli occhi di quanti sono sicuri che il pericolo rosso sia come un mai sopito fiume carsico.

Il pugno chiuso alzato riesce ancora a indignare, a meno che non sia quello ritmato proveniente dagli spalti di un qualsiasi stadio: “Devi morire!”

Beppe Cerutti

 

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