Maestro, giornalista, viaggiatore, opinionista e scrittore: Alex Corlazzoli è reduce da una vacanza, per così dire… letteralmente bestiale nel senso che, impegnatissimo, ecco ha avuto poco tempo libero a disposizione. Appena rientrato per preparare l’imminente inizio dell’anno scolastico, con l’iperattivo Alex, volentieri abbiamo scambiato quattro chiacchiere.
Sbaglio o per te è stata un’estate … densissima.
Uno dei miei maestri, vale a dire il mio vecchio curato di Offanengo don Mario Pavesi, a … suo tempo mi inculcò il principio di dare valore a ogni attimo, in quanto unico e irripetibile, della mia esistenza. Ergo, memore dei suoi insegnamenti continuo a vivere intensamente, pienamente i miei giorni. Nelle scorse settimane tra Sicilia, Campania e Peloponneso sì, ho fatto un bel tour ed è stata un’esperienza decisamente straordinaria.
“1992 sulle strade di Falcone e Borsellino” è il titolo della tua ultima fatica letteraria. Come sta andando il libro?
In Sicilia, dove la storia è ambientata benissimo, ma pure da altre parti d’Italia ha ricevuto consensi. Quel che è successo tra il 23 maggio e il 19 luglio 1992 rappresenta, ahimè, per noi italiani una ferita indelebile, dolorosa e incancellabile. Giovanni Falcone e Paolo Borsellino rappresentano due eroi italiani, due esempi e modelli da seguire.
Farai una presentazione in terra cremasca del tuo ultimissimo saggio?
Nessuno è buon profeta in patria. Quindi …
Nel tuo girovagare estivo hai tra l’altro accompagnato, i giovani cremaschi dell’associazione RinasciMenti in quel di Napoli per un viaggio studio. Pensi che tra cinque anni, cioè alle prossime amministrative di Crema, possa esserci uno di loro nelle vesti di candidato?
Allora il tour nella magica, energetica metropoli partenopea è stato davvero qualcosa di speciale. Ammiro molto i componenti del gruppo RinasciMenti: giovani e giovanissimi diversi tra loro per religione, estrazione socioculturale e politica e li invito ad andare avanti così senza farsi intimorire e contaminare dalla politica oggi sempre più bestiale e brutta. Ed è giusto che adesso, ragionando proprio in tal senso, questi ragazzi e ragazze facciano opposizione e studino la realtà. Se penso che il mio paese, Offanengo, non ha un’opposizione politica mi viene una tristezza! E’ inoltre un bene che non si siano gettati subito nella mischia all’ultima, recente tornata elettorale, se poi vorranno mettersi in gioco auspico lo facciano senza legarsi ad alcun partito. Pensa che i componenti di RinasciMenti, essendo sparite le ottime scuole politiche della vecchia, scomparsa Dc e del defunto Pci beh, praticamente da soli, autonomamente fanno autoformazione politica. E la fanno bene, l’importante è che imparino, ricordandosene che… la parola potere funziona e suona bene da verbo, intesa come … “mettersi” al servizio per realizzare qualcosa di utile nei confronti del prossimo e non come sostantivo.
Escludi un tuo ritorno dalle vesti di politico?
Assolutamente sì e l’ho ribadito anche lo scorso mese, durante la mia consueta visita annuale a Enzo Bianchi, priore della Comunità di Bose sino allo scorso inverno. Del resto il buon Enzo ama ripetere da sempre il seguente slogan: sconsiglio ai miei amici di entrare in … politica.
Cosa bolle nella tua pentola culturale?
Mah, magari potrei televisivamente fare qualcosa a breve in ambito Rai. Ho sempre poi in mente qualche idea per un prossimo, eventuale libro e, naturalmente, c’è sempre l’insegnamento con i miei giovani, coi miei fantastici alunni ai quali insegno sempre di sbagliare nel miglior modo possibile, che sbagliare è umano. E i miei vecchi maestri Aldo Parati e don Giancarlo Barbaglio, oltre a predicare umiltà e cultura ripetevano spesso tale principio. Parati in particolare amava ripetere: fuori dalla Repubblica del Tortello… non siamo nessuno.
Stefano Mauri