Corrado La Forgia: “Puntare all’eccellenza se si vuole davvero guardare lontano”
Direttore dello stabilimento Bosch di Offanengo e vicepresidente dell’Associazione Industriali di Cremona, l’ingegner Corrado La Forgia, pugliese di Molfetta, è persona impegnata, attenta ai cambiamenti e …al futuro. Particolare non indifferente è un appassionato, convinto, studioso e, soprattutto, esperto del “Programma Industria 4.0”. In merito, insieme a Nicola Intini, Luca Beltrametti e Nino Guarnacci ha scritto (pure) l’interessantissimo, illuminante libro (edizioni 4g0 Guerini) “La Fabbrica Connessa”. Con lui abbiamo scambiato quattro chiacchiere su … Crema, economia, dintorni e … gastronomia cremasca.
Recentemente in merito al futuro dell’università di Crema, toccando le interessanti tematiche tese a trasformare l’ateneo in un centro che proponga percorsi formativi rivolti, solo per fare due esempi, alla Meccatronica o alla Cosmesi ha espresso appunto pensieri lungimiranti. L’ha poi contattata qualcuno per approfondire il discorso?
Si, come rappresentante di Confindustria e manager d’azienda sto partecipando a riunioni periodiche, coordinate dal sindaco Stefania Bonaldi, che vedono al tavolo la presenza dei diversi attori del territorio interessati al tema. Imprenditori e associazioni di categoria naturalmente compresi e comprese.
Tra l’altro la via verso la formazione per così dire di Eccellenze consentirebbe a Crema e il Cremasco di aprirsi al futuro con maggior disinvoltura o comunque così a … intraprendere strade potenzialmente attrattive per chi viene da fuori…
Puntare all’eccellenza è in realtà, l’unica strada possibile se si vuole guardare lontano. Non bisogna accontentarsi di avere “qualcosa” ma bisogna puntare ad avere il meglio, l’unico, per lo sviluppo del territorio.
Doppiare specializzazioni, corsi che siano già presenti in un territorio allargato, porterebbe solo alla generazione di inutili contese autoreferenziali.
Quindi lo sforzo da fare da parte dei soggetti interessati e’ quello di avere una visione di lungo termine, immaginando dove si vuole arrivare e come. Fatto questo sarà tutto molto più semplice nella definizione delle necessità, comprese quelle formative.
“Industria 4.0” materia che lei conosce benissimo, ecco come è stata accolta da Crema?
Un po’ come nel resto del territorio Nazionale. Nell’ultimo anno, grazie anche alla forte spinta del piano del ministro Calenda, si è assistito ad una maggiore conoscenza e consapevolezza da parte degli imprenditori. Meno nel campo dell’istruzione. Come Confindustria a Cremona ci stiamo impegnando molto con Digital Innovation Hub e Desk 4.0 per far sì che la consapevolezza si diffonda sempre di più. L’adozione ragionata, pensata, focalizzata delle tecnologie abilitanti può essere una grande supporto alla competitività e sostenibilità delle aziende.
Se interpretata è vissuta al meglio e appieno, Industria 4.0 potrebbe rappresentare una viva, concreta opportunità per far respirare l’economia italiana percorrendo sentieri futuristici?
Senza minimo dubbio. Del resto i primi risultati del Piano Industria 4.0 parlano molto chiaro. Chi innova in maniera consapevole ipoteca un futuro positivo.
Come si trova a Crema? Ha provato i Tortelli Cremaschi?
A Crema mi trovo benissimo: E’ una città a dimensione d’uomo e senza eccessi. Ho avuto anche la fortuna di conoscere tanta gente e di poterla vivere un po’.
Mi piace e mi ha accolto molto bene.
Sui tortelli Cremaschi, purtroppo devo dire che non e’ sbocciato l’amore. Il contrasto dolce-salato non riesce a conquistarmi. Ma ci sono e avete tante altre cose buone.
Il piatto preferito? E il vino?
Non essendoci molto pesce mi faccio tentare da gnocco fritto e salumi. Per il vino, poi, non essendo un grade intenditore, mi faccio consigliare di volta in volta.
Diciamo che quando posso abbino e degusto vini di Franciacorta.
Stefano Mauri
