Prima c’è stata la rivoluzione sessuale, gli anni ’70, poi quella delle app. Oggi si torna ai classici social ma i riti sono cambiati.
Negli anni scorsi è stato infatti un brulichio di scaricamenti di applicazioni per incontrare l’anima gemella. Una sorta di febbre del dating con strumenti che attraverso la geolocalizzazione o l’esperienza d’uso ti consentivano di entrare in contatto con quel lui o quella lei che ti veniva più facile contattare online, ovvero attraverso i canali virtuali invece che nel mondo reale.
Tanto che la Siss – Federazione italiana di sessuologia scientifica, l’anno scorso riportava riporta che il 34% degli intervistati ha affermato di aver utilizzato un’applicazione per conoscere un nuovo partner. Gli strumenti più usati: Meetic, Tinder e Badoo.
Radicalmente mutati quindi rispetto al ‘900 i luoghi del “primo contatto”, non più le discoteche o le feste, non solo le università o le cene combinate, più virtuali appunto ma questo mette in evidenza anche altri aspetti: se guardiamo indietro ai decenni precedenti sono aumentate le opportunità, ovvero non ci si lascia più spaventare dalla distanza perché questa ovviamente viene accorciata dalla rete. Pertanto chi per motivi di studio o di lavoro si trova magari in un altro continente oggi ha e si dà più possibilità di instaurare e coltivare una relazioni a distanza.
Arriviamo ad oggi: ora si parla di nuove abitudini e nuovi riti, intanto ora anche le app sono in diminuzione e aumentano invece i contatti sui social più classici, probabilmente perché meno anonimi dato che tendono a riprodurre, anche se solo in parte, il network reale. Forse perché lì c’è maggior possibilità di mostrare e scoprire i gusti reali così come le abitudini concrete dell’altra persona.
Ma è chiaro che se si parla di relazioni prima o poi queste richiedono un passaggio obbligato che né le app né altre forme di comunicazione digitale potranno mai (o per il momento?) sostituire: l’incontro. Può essere un drink, o un cappuccino preso insieme in una caffetteria. Può essere una passeggiata in un parco, ma quella che si definisce “la chimica” dell’attrazione richiede a un certo punto una verifica.
Così non esiste più la bettola squallida per ritrovarsi in intimità, dovendo andare chissà quanti chilometri fuori dalla città. Ora ci sono elegantissimi motel a ore, usati anche dai business man per riposarsi e rinfrescarsi durante una lunga giornata di affari. Questi alberghi, molti dei quali stellati, centralissimi e con servizi di prim’ordine, sono ormai al passo con i tempi offrono la possibilità di potersi ritrovare e fare conoscenza, e non necessariamente in orari notturni, a tutte quelle persone che dal virtuale fanno il salto nella vita reale e iniziano a scommettere su una relazione. O quantomeno si danno la possibilità di poterlo fare.
Così sono cambiate le nostre abitudini e così la società si adatta con nuovi servizi e nuove offerte dando oramai per superati i vecchi tabù. Del resto che differenza c’è con le inserzioni sui giornali di una volta che recitavano: “Cercasi uomo di 40, distinto e di bella presenza, disposto a relazione seria con …”? Ora semplicemente si è più diretti e forse anche un po’ meno conformisti.