“Diastemata. Distanze”: la storia “Boom” forte e generazionale di Sara Locatelli

“Diastemata. Distanze”: la storia “Boom” forte e generazionale di Sara Locatelli

Insegnante, mamma, Donna (iniziale maiuscola doveroso omaggio) impegnata nel sociale, scrittrice, lettrice, ragazza appassionata e innamorata della vita: questo è tanto altro ancora è Sara Locatelli, colei la quale, udite … dite, al suo debutto editoriale col romanzo “Diastemata. Distanze” (L’Erudita Editore), beh ha già fatto il botto (un bel “Boom”) dato che le copie del libro, sempre esaurite, ecco sono costantemente in ristampa. Chapeau! Intanto con Sara abbiamo scambiato due chiacchiere…

Complimenti, la tua primissima fatica letteraria a quanto è introvabile …

Allora qualche copia potreste trovarla alla libreria Il Viaggiatore Curioso. In altre librerie a breve dovrebbero arrivare le ristampe. Sono in continuo contatto con l’editore, speriamo rispuntino presto i libri. Che altro dire: probabilmente in Crema, essendo conosciuta, per un motivo o per l’altro, premiandomi hanno comprato “Diastemata. Distanze” per così dire in fiducia. Spero soltanto che leggendo poi la storia questa piaccia e faccia discutere.

Come mai un titolo così particolare?

Ho una formazione classica, così da buona appassionata di tragedie greche ho scelto in tal senso. Talvolta comunque capita che il senso tra le cose sia nascosto, formato da un intervallo muto, appunto la Diastemata di Platone, tra gli elementi. E questi intervalli, sì emettono vibrazioni che, magari cercando dentro noi stessi, semplicemente vanno colti.

Racconti una vicenda autobiografica?

No, ma ho scritto il tutto al termine di un profondo percorso personale attraverso il quale ho trovato la consapevolezza della mia femminilità. Racconto una storia generazionale non ambientata a Crema, (ma uno spaccato cremasco: la chiesa della “Madonna dei Prati” di Moscazzano c’è, ndr), anzi parlo delle storie generazionali, esistenziali, “narrate” di Viola, Bimba e Giulia e di un segreto riguardante in particolare la nonna (di Giulia, nonché madre di Viola) coprotagonista.

Hai altri progetti editoriali?

Sto lavorando a racconti per la rete Con – tatto contro la violenza sulle donne.

Quanto è importante per una donna vivere pienamente la propria femminilità?

È essenziale comprendere e vivere serenamente la femminilità. Essere donna è fondamentalmente donarsi e, dando la vita … far dono di sé. Ciò detto questo non significa abnegazione o annullarsi, ma bisogna vivere appieno, rispettandosi cercando di capire come donarsi vivendo, positivamente il nostro essere donna. Ripeto ci ho messo il tempo necessario, ma compiuto il percorso, a tratti anche forte, doloroso sì ho capito la mia femminilità e la vivo quotidianamente.

Da quanto tempo scrivi?

Scrivere è la mia passione. E vivere appassionati mettendoci, perdonate la ripetizione, passione è di vitale importanza. “Diastemata. Distanze” è arrivato dopo un anno e mezzo di lavoro, adesso andrò a presentarlo anche fuori Crema, che giocare in casa è stato facile. Le impressioni che sto ricevendo sul romanzo sono fortunatamente interessanti.

Così parlò l’appassionata Sara Locatelli, ragazza “densa”, di sostanza in questo mondo fluido e d’immagine. Ah… speriamo arrivino presto in libreria le copie, così a Natale avremo un’idea in più su cosa regalare. No?

Stefano Mauri

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