Direbbe Flavio Briatore: “Gianmario Donida? Sei fuori”, invece Forza Italia che dirà?

Iniziato diciamo, per così dire, non nel migliore dei modi e tra roventi polemiche, l’interregno nella stanza dei bottoni (dove qualcuno già si è defilato, mentre altri stanno valutando cosa fare) in Forza Italia (reggenza agli sgoccioli? Mah …l’ultima parola andrà ai cittadini che voteranno alle amministrative) di Gianmario Donida, ormai dura da un anno. Il voto? Due (2) dato che il suo avvento (quello di Donida per l’appunto) provocò la frattura in due del partito, mentre adesso, dopo 12 mesi del suo operato… beh la divisione è decisamente più netta, rimarcata e sì, maggiormente frammentata.
Cosa fare a questo punto? Detto che, senza giri di parole: praticamente il circolo forzista cittadino è commissariato (il tandem Jotta&Gelmini detta la linea), l’ideale sarebbe azzerare subito le nomine in quel di via Cavour e ripartire con Renato Ancorotti (la candidatura Chicco Zucchi l’ha gestita nel migliore dei modi: Chapeau!) presidente e il giovane Mauro Tenca coordinatore (ragazzo in gamba che sa il fatto suo e vive serenamente la passione della politica) verso nuovi orizzonti post elettorali. Si perché dato che l’artefice, tra inversioni e cambi di rotta da cardiopalma che manco il miglior (e compianto) Villeneuve avrebbe saputo fare meglio, della situazione odierna è l’attuale coordinatore Donida (stupendi, orgasmici i suoi clippini con il buon Emanuele Mandelli, ndr), è quindi giusto che sia lui a guidare (tra “pressanti” telefonate, che la linea telefonica Donida – Gelmini è rovente e richieste, ndr) la campagna di Fi, con la gente poi a giudicare in cabina elettorale alle amministrative.
Interessante, incisivo, caratterizzante, formativo il percorso politico di Gianmario Donida negli ultimi 12 mesi: diventato, grazie anche ad Antonio Agazzi (il popcandidato meritava le primarie con Zucchi, Donida e Beretta) coordinatore di Forza Italia, dopo mesi eterei – transitori, nello scorso autunno, meditando l’opzione, anzi, il desiderio abbagliante di candidarsi sindaco ha iniziato a intavolare discussioni programmatiche (già ma quando verrà svelato il programma del centrodestra unito e inclusivo?) con la Lega Lombarda. Questo quando i leghisti, col deus ex machina padano Andrea Bignami già si erano invece schierati, dietro le quinte, con l’astuto Zucchi (acuto ha bruciato tutti avendo già capito e annusato l’aria che tirava da mesi, ndr). Poi l’azzardo di schierare Simone Beretta, poi ancora la scomunica (messa in giro ad arte da qualcuno che di Donida proprio amico non è) interna e prima, la virata tardiva su Chicco Zucchi. Sì fossimo in un talent show, sulla nomination Donida, probabilmente Briatore direbbe: <Sei fuori>. Giustamente il nominato invoca i diritti di restare, esistere e resistere. Ma cosa diranno al televoto, ehm scusate… al voto gli elettori?
Stefano Mauri