“Vena polemica … Oggi troppi Dj si accontentano di schiacciare play su pacchetti prefabbricati senza il minimo sforzo di ricerca. Sempre gli stessi pezzi, sempre le stesse scelte facili, con Gala e Gigi D’Agostino spremuti fino all’ultima nota, come se gli anni ’90 fossero esistiti solo in quattro-hit-quattro.
E il peggio? Quei format revival che dovrebbero celebrare un’epoca e invece la riducono a una compilation da autogrill. Un decennio che ha sfornato di tutto, dall’underground più visionario alla dance più sperimentale, viene compresso in una scaletta di brani scontati, selezionati più per nostalgia di plastica che per un vero amore per la musica.
Essere Dj dovrebbe significare saper scavare, sorprendere, creare un filo narrativo tra passato e presente. Ma finché il pubblico si accontenta, il loop resta lo stesso: niente rischio, niente scoperta, niente anima”.

Così postò Dj Sergio Zuccotti da Soncino…

stefano mauri

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