È uscito in digitale “CLUB GRASA” il nuovo EP della rapper argentina NATHY PELUSO con il remix di 8 suoi brani contenuti nell’album “Grasa”, prodotti dai protagonisti dell’elettronica underground dell’America Latina e dell’Europa.
In un’industria spesso caratterizzata dalla superficialità, l’autenticità di Nathy brilla, ricordandoci che si può essere una donna potente e ambiziosa, ma anche vulnerabile e aperta nel raccontare le sfide della vita.
«L’intero processo è stato un esperimento e un viaggio super divertente per me, in cui ho consegnato la mia musica a produttori della scena clubbing internazionale, dando loro la totale libertà di reinterpretarla secondo il loro gusto – racconta Nathy – Con questo progetto ho anche ampliato i confini del mio processo creativo esplorando la collaborazione attraverso i remix. “CLUB GRASA” riflette uno degli obbiettivi dell’album: che ogni persona possa renderlo proprio e sentirlo a modo suo».
Il brano “MENINA”, con la star emergente ispano-brasiliana Lua de Santana, è stato remixato dal produttore britannico vincitore di un Grammy Mura Masa. «Penso che Nathy sia davvero meravigliosa e ‘GRASA’ è un album fantastico con una forte identità sonora – racconta Alex Crossen aka Mura Masa – Volevo prendere ciò che lei e Lua de Santana avevano fatto con l’originale ‘MENINA’ e ricontestualizzare quegli elementi concettuali dell’atmosfera dell’album in un ambiente più adatto ai club senza compromettere quell’identità. È stato fantastico poter reinventare il mondo attorno a quei testi e alla resa energica della voce. È avvenuto in modo molto naturale e veloce».
L’artista spagnolo Nusar3000 ha remixato “Real” con il suo stile adrenalinico che esplora influenze mediterranee. L’artista ventenne TRISTÁN!, parte del collettivo di avant-pop di Madrid Rusia-IDK, ha remixato “Corleone” con il suo suono synth-futurista. La DJ e produttrice argentina Tayhana ha remixato “Aprender A Amar” con il suo approccio audace e aggressivo. Il DJ e produttore argentino Garoto 3000 ha remixato “Manhattan” con il suo ibrido di generi che evoca nostalgia e voglia di futuro. Il produttore spagnolo PHOAC ha portato il suo approccio sperimentale nel remix di “Ideas Radicales“. Il DJ e produttore di Madrid Merca Bae ha remixato “La Presa” con i suoi ritmi caraibici con bassi pesanti e beat industriali. Il produttore colombiano CRRDR ha remixato “Todo Roto” con la sua fusione di beat tribali e musica club latina.
CLUB GRASA – TRACKLIST
1. Real (nusar3000 Remix)
2. Menina (Mura Masa Remix)
3. Corleone (TRISTÁN! Remix)
4. Aprender A Amar (Tayhana Remix)
5. Manhattan (Garoto 3000 Remix)
6. Ideas Radicales (Phoac Remix)
7. La Presa (Merca Bae Remix)
8. Todo Roto (CRRDR Remix)
A ottobre partirà da Città del Messico il GRASA World Tour che il prossimo anno arriverà in Europa e negli Stati Uniti.
Il 9 febbraio 2025 l’artista suonerà anche in Italia, al Fabrique di Milano.
«Questo tour è un modo per abbracciare la nostra identità e festeggiarla a ogni battito – dice Nathy – Sarà intenso, pieno di forza e pura energia. Non vedo l’ora di vivere questi momenti indimenticabili insieme a voi».
L’acclamato album “Grasa” è stato pubblicato tramite 5020 Records / Sony Music Spain. Tutte le 16 tracce dell’album sono accompagnate da concept video pensati da Nathy, diretti da Agustín Puente e prodotti da The Movement by Landia.
‘GRASA’ rivela una Nathy più matura e sicura che afferma le sue capacità uniche come cantautrice e interprete, navigando senza sforzo tra rap, ballate e generi tropicali. Per la prima volta l’artista, nata in Argentina e residente in Spagna, rivela un lato più intimo e personale nei suoi testi, senza paura di aprirsi sui dolori della crescita e le crisi creative che accompagnano la fama, il successo e le pressioni dello star system.
In spagnolo, “Grasa” evoca molti significati e sottotesti culturali, specialmente nella sua nativa Argentina, dove la parola può significare “pacchiano”, “di cattivo gusto” o “volgare”. Ma Nathy, come la sua musica, non vuole limitarsi a una sola definizione: potrebbe essere il modo in cui sfoggia orgogliosamente il suo corpo, che non si adatta agli standard eteronormativi, mentre celebra una fetta di pizza o un piatto di pasta sui suoi social. Oppure potrebbe evocare la ricchezza dei suoi arrangiamenti musicali, o anche il suo atteggiamento appassionato. Vuole reclamare la parola e renderla parte del suo universo: «Per me è uno stato mentale, uno stile di vita» afferma.
Nathy ha co-prodotto e co-scritto le 16 tracce dell’album. La maggior parte delle tracce è frutto di una stretta collaborazione con il musicista e produttore venezuelano Manuel Lara (Kali Uchis, Bad Bunny), che è anche produttore esecutivo insieme a Nathy. “Grasa” trae ispirazione visiva e stilistica da una vasta gamma di riferimenti – l’opulenza cinematografica delle storie di mafia, la salsa newyorkese degli anni ’70, icone contemporanee come Kendrick Lamar – ma con un suono moderno. L’album sembra essere la colonna sonora del momento attuale di Nathy, mentre supera i confini e le aspettative. È anche il trionfante risultato di un viaggio profondamente personale.
Il suo acclamato album di debutto del 2020, “Calambre”, l’ha portata velocemente al successo, vincendo il premio “Miglior Album Alternativo” ai Latin GRAMMYs 2021, ottenendo successi con Bizarrap, C. Tangana e Tiago PZK, esibendosi al Coachella, facendo il tutto esaurito per due serate alla Movistar Arena di Buenos Aires e facendo tour in tutta la Spagna. Il suo caratteristico zelo e la sua instancabile etica del lavoro hanno avuto un costo personale: esibizioni, accordi con i brand, l’uscita di nuova musica, nel 2022 e 2023 e poi subito al lavoro per scrivere e produrre nuovo materiale per un album successivo. «È radicato in me, sono una donna forte, ma ho perso di vista la mia umanità – dice riguardo i suoi elevati standard autoimposti, che, insieme alle pressioni dell’industria e a una serie di delusioni sentimentali, hanno compromesso la sua salute mentale e l’hanno lasciata emotivamente insoddisfatta – Ero come un robot che si diceva, ‘Sono una gladiatrice’. Ma ho dovuto reimparare a godere delle cose semplici della vita che non erano lavoro».