Ezio Casali: “La sostenibiltà è l’agricoltura di oggi e domani e i vini Caleffi, moderni, tradizionali, parlano del nostro territorio”

Ezio Casali: “La sostenibiltà è l’agricoltura di oggi e domani e i vini Caleffi, moderni, tradizionali, parlano del nostro territorio”

Insegnante (Gestione ambienti e territori, Produzioni vegetali e Trasformazioni di prodotti le materie isegnate), membro dello Iasa con sede a Brescia (International Academy of Sensorial Analysis – Accademia internazionale analisi sensoriale), appassionato, preparato e competente Wine and Food Lover: queste e tante altre belle cose è Ezio Casali (nella foto è ripreso in primo piano con Emanuele e Davide Caleffi), bella persona del fare col quale abbiamo scambiato quattro chiacchiere …

Lo Stanga di Cremona, l’Istituto Agrario nel quale insegni, può essere davvero un lungimirante punto di riferimento formativo del territorio?

Sì e per certi versi lo è, per altri possiamo migliorare.

Da anni promuovi l’idea di instaurare una collaborazione tra scuola e il Bontà di Cremona…

Il salone delle Eccellenze Alimentari cremonese è legatissimo al settore agroalimentare, quindi, Stanga e il corso Enogastronomico dell’Einaudi, senza dubbio potrebbero diventare interlocutori attivi, propositivi e costruttivi per la fiera appena tenutasi nel capoluogo. Ovviamente bisognerebbe pensare bene la cosa, ma le idee si trovano, basta volerlo.

In questi tempi di ripartenza, convivendo col maledetto virus, l’agricoltura sostenibile è uno spunto buono per …. appunto ripartire?

Lo deve essere per forza poiché il mondo sta cambiando e la politica ambientale chiede una svolta all’insegna della totale e rispettosa sostenibilità.

I viticoltori, gli unici della provincia di Cremona, Davide ed Emanuele Caleffi sostengono che reintrodurre, la coltivazione della vite, beh male non farebbe alla microeconomia autoctona…

La vite dalle nostre parti è sempre stata coltivata con finalità enologiche, quindi sì… perché no? Tra l’altro come scuola collaboriamo da tempo con la Cantina Caleffi e insieme ci stiamo dando da fare per lanciare L’Igt provincia di Cremona.

Sei un estimatore dei vini naturali Caleffi, giusto?

Contestualizzata al presente, l’enologia da quelle parti di Spineda è fatta come si faceva una volta e quel modo di lavorare e fare vino a me piace. In particolare adoro il loro Terra Forte, vale a dire l’Ancellotta in purezza, la bottiglia che meglio identifica, intimamente legata al terroir, la viticoltura dei Caleffi.

Hai provato la Malvasia Ferma oggi ancora in fase di evoluzione e non presente sul mercato?

Sì e se oseranno maggiormente, per esempio aumentando i tempi della macerazione sulle bucce, può diventare un bianco straordinario che spacca, una meravigliosa Malvasia, ma ripeto occorre osare. I Caleffi riescono a coniugare alla grandissima tradizione e innovazione e nella fattispecie possono davvero lanciare un qualcosa di epocale.

Il mais è la coltura più coltivata e diffusa nel Cremonese, nel Casalasco e nel Cremasco. Quali potrebbero essere però le alternative, senza snaturare alcun processo, per avviare un’alternanza…

Orzo e frumento tanto per gradire.

Insegni ai giovani, li vedi pronti a nuove sfide? 

Vanno coinvolti con passione e input ad hoc verso nuovi orizzonti.

stefano mauri

  

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