“Faccio appello alla comunità per l’accoglienza dei profughi”, il vescovo scrive alla diocesi

“Faccio appello alla comunità per l’accoglienza dei profughi”, il vescovo scrive alla diocesi

Di fronte al fenomeno dei profughi che ha assunto proporzioni di emergenza, faccio appello alla Comunità cristiana perché si renda disponibile ad una accoglienza responsabile e coordinata, in collaborazione con la Caritas diocesana e con le istituzioni civili. Ad oggi, in provincia di Cremona, sono presenti circa 580 profughi, arrivati sia nel 2014 che nel 2015, dei quali 63 ospitati dalla diocesi di Crema attraverso la Caritas. Si tratta di persone che hanno vissuto situazioni tragiche, che nessuno di noi avrebbe mai voluto affrontare e che hanno comportato l’abbandono della famiglia, della casa, delle proprie radici.

Questo fenomeno non può lasciarci indifferenti. L’accoglienza dei profughi non è una semplice emergenza da gestire, ma chiama l’intera Comunità diocesana, in tutte le sue componenti, a interrogarsi sulle ragioni evangeliche dell’accoglienza, così da mettere in atto azioni di discernimento e testimoniare lo stile di una Chiesa “in uscita”, che sa abitare le periferie umane e stare accanto a chi soffre, come ripetutamente ci chiede papa Francesco.

Credo opportuno offrire a tutti alcune direttive che possano mettere in luce come le singole parrocchie possono operare all’interno di questa situazione:

– Mettiamo ogni impegno perché sia assicurata una degna accoglienza mettendo a disposizione eventuali strutture disponibili e, soprattutto, generando relazioni di comunione e di fraternità. I profughi non necessitano solo di cibo e di un rifugio, ma di persone con le quali crescere in umanità.

– Per le parrocchie, comunità che annunciano il Vangelo e spezzano il pane dell’Eucaristia, l’accoglienza dei profughi può davvero essere un’opportunità concreta di esercizio della carità. Facendoci prossimi a chi soffre noi incontriamo la carne di Cristo ed incarniamo nell’oggi la Parola ascoltata e il Pane spezzato.

– Si garantisca un adeguato servizio religioso ai profughi di religione cattolica; si favoriscano, inoltre, occasioni per un dialogo ecumenico e interreligioso, così da facilitare la conoscenza e la convivenza tra popoli, le culture e le diverse religioni.

– Si dia massima attenzione alla trasparenza nella gestione dei contributi economici, mediante una rendicontazione precisa dell’utilizzo dei fondi pubblici ricevuti per realizzare quanto previsto dalla convenzione firmata con la Prefettura di Cremona.

La Caritas diocesana ha ricevuto un mandato dai Comuni dell’ambito territoriale di Crema, segno di stima e di fiducia, per coordinare l’ospitalità dei profughi.

Resta inteso che le Istituzioni civili non si sottraggono alle loro responsabilità. Questo ci spinge a garantire con responsabilità e correttezza, per quanto è nelle nostre disponibilità, l’accoglienza di queste persone nel rispetto delle convenzioni.

Nel Consiglio Pastorale Diocesano straordinario, già convocato per il 31 agosto, la Caritas diocesana offrirà possibili indicazioni operative per proseguire e coordinare questa opera di accoglienza. Su di esse si farà un discernimento comunitario e saranno raccolte proposte concrete in vista dei futuri passi delle nostre comunità. A questo Consiglio seguiranno incontri dei Consigli Pastorali Zonali per rendere operative e capillari su tutto il territorio le scelte effettuate.

Mentre ringrazio tutti cordialmente, ricordo l’invito di s. Paolo: “Tutto si faccia tra voi nella carità” (I Cor 16,14)

+ Oscar Cantoni

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