Fall in Discordia, da Lodi all’Ucraina per fare la rivoluzione… con la musica

Fall in Discordia, da Lodi all’Ucraina per fare la rivoluzione… con la musica

Tutto cominciò quando avevano all’incirca 15/16 anni:  Nicolò e Rea sono due adolescenti nella fase emù che aveva abbracciato un po’ i teen-ager durante quegli anni. Facebook non era così diffuso e tutti chattavano su Netlog. Così un giorno Rea grazie ad altre conoscenze scrive a Nicolò e dopo un po’ decidono di tirare su una band. Inizialmente autodidatti suonano semplicemente per passione come tutti i ragazzi della loro età. Il nome iniziale “My Better Heroine” cambia spesso membri e la loro formazione ufficiale ora è composta da : Matteo Reati -voce, Nicolò Pedrini -chitarra e coro, Lorenzo o Kenzo (come il profumo) -chitarra e coro, Andrea Danesi  -basso e coro, Andrea Scarpanti  -batteria

Ora si chiamano Fall in Discordia e sapete perché?

Perchè i cinque ragazzi sono sempre in disaccordo, ma sostengono che lo stile particolare che emana la loro musica è grazie al tocco di ognuno di loro. Sono molto aperti soprattutto nell’ambito della musica ,amano ascoltare il new age,ambient,acoustic,hip-hop. Oggi la loro passione li ha portati a raccogliere i frutti. Un tour in Ucraina e prossimamente visiteranno la Germania, Austria, Polonia per conquistare questi paesi così freddi (con la musica ovviamente). Hanno ammesso che l’esperienza migliore è stato il tour in Ucraina difatti hanno deciso tutti di tatuarsi le iniziali del nome della band in lettere cirilliche.

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Undici dicembre, un viaggio incredibile. Arrivano in aeroporto e appena passano il metaldetector il loro volo viene posticipato al giorno dopo per cause metereologiche. Sono costretti a fermarsi in albergo e la reception dopo aver visto l’attrezzatura musicale li “sbatte” in due suite da 400 euro a notte (tutto a spese di Wizzair) . Il giorno seguente appena arrivati in Ucraina vengono trasportati da un furgoncino fornito di wifi, ma non di un driver abile in inglese. Arrivano in un ostello tipico dell’est e la suite sembra solo un ricordo lontano. Saltano la prima data, ma recuperano con il concerto a Kharkov e vengono accolti da persone davvero calorose. Suonano con i  “Upon this Dawning” ( sotto l’Artery Records) una band di livelli molto alti che ora si esibisce negli U.S.A.

Un fan regala un paio di occhiali al cantante e gli chiede di cantare la sua canzone preferita con loro.Mentre smontano i fan impazziscono dalla voglia di sentire ancora una volta  “Survive or sink” .

Da un po’ i F.ID. hanno un piccolo rito, prima di suonare sul palco si insultano l’uno l’altro.  Alla fine del concerto i fan si fanno immortalare con ogni membro e  firmano un sacco di autografi su plettri,tette,fogli…

“È strano vedere così tanta gente che ascolta l’hardcore” dice Rea. Infatti è un genere molto particolare che deve piacere ed è soprattutto uno stile di vita. “Sei hai un’occasione sfruttala” è il moto un po’ come il pensiero old school  “Live fast,die young”. Le canzoni sono davvero personali e la cosa che piace ai ragazzi è che ognuno può dare la propria interpretazione a secondo della propria situazione. Sono testi profondi, ma semplici descrivono una vita normale come quella di tutti. Non tanto tempo fa sul profilo Facebook “I fall in discordia” ricevono un messaggio da un ragazzo ucraino che confessa: “ Thanks (Putin so aggressive with us with his separatists we fight as we can!! i don’t wanna die/but we must deffend our country) We are defenders

“Grazie (Putin è così aggressivo con noi con i suoi separatisti combattiamo come possiamo! Non voglio morire / ma dobbiamo difendere il nostro paese) Siamo i  difensori”

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Una cosa da pelle d’oca, infatti Rea si sente molto responsabile su quello che scrive e non tocca mai argomenti come la politica per non cadere in un vortice di polemiche. Hanno scritto soltanto una canzone che riguardava il loro stato d’animo durante le elezioni “Traitors”  e Kenzo commenta: “ La storia rimane sempre la stessa, cambiano solo i personaggi”. Parole sufficienti per descrivere la situazione nel nostro mondo e in Italia. Un’altra speranza è quella di poter rivoluzionare un po’, ma da soli non si può afferma Rea “la gente è troppo attaccata a quel poco che ha e la paura di rischiare è elevata”.

Alla domanda  -“Come vi vedete fra 10 anni?” Rispondono ironicamente : “Come dei rocker falliti ”.

È vero che l’Italia non sostiene l’arte? Forse sì,ma a settembre uscirà il loro nuovo disco.

Nonostante gli orologi dorati, i mille tatuaggi dai colori sgargianti alcuni di loro ancora freschi questi ragazzi hanno una visione dell’arte e della vita molto pura. Rispetto nei confronti di chi li ascolta e soprattutto non amano strafare sul palcoscenico. “Il live è un teatro con la musica” ma finchè è al naturale. Quando hai un pubblico che crea l’atmosfera non c’è bisognio di fare spettacolo”.  La musica per Kenzo è una sfida ,una sfida con se stesso! Da una band da garage i “Fall in Discordia” stanno diventando la salvezza per i teenager di tutto il mondo.

Ariya Karatas

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