Il cantautore, compositore e producer Francesco Sacco ha lanciato sul digitale “Ti somiglia ma non sei tu”, brano, anti-tormentone estivo, che utilizza toni ironici, caustici e rassegnati per far riflettere sul genocidio del popolo palestinese e sulla distorsione delle notizie da parte dei media occidentali. La canzone è pure una sottile critica alla borghesia tardo capitalista, egoista e indifferente, che segue passivamente il flusso rapido delle informazioni sui social media, dimenticando velocemente i drammi umanitari. In contrasto con il testo di denuncia, c’è la musica: mood spensierato e pop, che descrive il tipico brainwash da tormentone estivo”, del quale recupera, cita, rielabora e distrugge alcuni degli elementi più iconici.  La canzone invita a riflettere sulla nostra umanità in un contesto di distrazione mediatica.

Stai incontrando fatica e presentare il tuo pezzo, diciamo ehm … “fresco”, eppure forte, di denuncia?

“Ti somiglia ma non sei tu” è un cavallo di Troia, ovvero una canzone di protesta travestita da tormentone estivo. E’ nata dalla rabbia e dallo sconforto ed è stata scritta molto velocemente, in questo caso rivolgendo il pensiero a quello che sta succedendo in Palestina. Possiamo dire che sia stata la canzone a venire da me, nel senso che quando ho iniziato a scrivere non avevo in mente di parlare di questo, volevo solo scrivere un testo su una base allegra e “catchy”. Ma quello che sta succedendo è un vero e proprio genocidio, e per quanto faccia geograficamente parte di quella dorata e decadente borghesia occidentale che descrivo e critico nel testo, certi giorni non riesco a pensare ad altro. Oggi si riesce a far passare certi temi, lo scorso mese di ottobre si faceva più fatica. Ma non è comunque semplice far girare su tanti e determinati canali il pezzo.

Il tuo sogno nel cassetto?

Arrivare all’estero dove il mercato radiofonico e generalista è libero da certi schemi discografici e radiofonici dominanti in Italia dove tutte le canzoni, oggi hanno un qualcosa di simile e determinato.

Per far arrivare il tuo messaggio artistico preferiresti partecipare a un Talent o al Festival di Sanremo?

Scelgo l’opzione Ariston.

Chissà, magari con l’avvento di Carlo Conti, per voi cantautori, diventerà più accattivante la kermesse festivaliera?

Amadeus ha fatto un lavoro straordinario, riportando in altro i contenuti sanremesi. Bisognerà vedere quali criteri adotteranno Conti, i discografici e chi decide, per scegliere i pezzi per Sanremo 2025.

Così parlò Francesco Sacco, cantautore (la scuola italica è sempre viva, anche se non sempre è in prima pagina) e polistrumentista con base a Milano. Da bambino ha studiato musica classica, da adolescente si appassionato al blues e alla beat generation, poi l’approccio alla musica elettronica, la performance e il sound design: da uno spettro di influenze musicali e artistiche molto vasto è nato un progetto post-cantautorale difficile da inquadrare, fatto di incontri fra mondi musicali apparentemente lontani. Dopo anni di esperienze come autore e produttore per altri artisti e come compositore per brand di moda e produzioni teatrali, Francesco ha fondato il collettivo di arti performative “Cult of Magic”. Nel 2020 l’esordio come cantautore con il disco “La Voce Umana”, seguito dall’ EP “A – Solitudine, Edonismo, Consumo”, presentato alla Triennale di Milano, nel 2023 pubblica l’ep “B – Vita, Morte, Miracoli”, che completa il progetto. Sempre nel 2023 firma con l’etichetta indipendente Nicotina Dischi, con cui pubblica il singolo “Bibidi Bobidi Bu”.  Francesco è uno dei fondatori di Cult of Magic è un collettivo di performance art, danza contemporanea e musica basato a Milano che fonde diversi linguaggi e pratiche artistiche.

stefano mauri

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