Già dov’è finite la buona politica cremasca fatta di proiezioni e strategie alte? Bravo Antonio Agazzi, no?

Già dov’è finite la buona politica cremasca fatta di proiezioni e strategie alte? Bravo Antonio Agazzi, no?

Mala tempora currunt, tradotto…’tempi grami’. C’era una volta il dibattito politico-amministrativo che si incentrava sulle strategie di sviluppo del territorio, sul ruolo di Crema e del Cremasco nei contesti provinciale e regionale, sulle infrastrutture e i collegamenti a servizio dei cittadini-utenti e del tessuto economico-produttivo, sui servizi, il cosiddetto terziario, sull’Università, sul Mercato agroalimentare, sulla riqualificazione delle aree industriali dismesse…e potrei continuare… Non tutto è andato sempre in porto ma si discuteva di un’idea di territorio. Oggi, l’occupazione di molti pare essere quella di ‘smontare’ tutto, di dividere e indebolire il Cremasco; i temi centrali, poi, sono la bigenitorialita’, … gli alberi di Via Bacchetta… Un po’ come a livello nazionale: dalla politica industriale di…Enrico Mattei (posti di lavoro veri), al reddito di cittadinanza di…Luigi Di Maio (sussidi, assistenzialismo)… È sempre più evidente che si è imboccata la via del declino, di un territorio e di un Paese…

Questo il post di Antonio Agazzi postato, nei giorni scorsi, sulla sua pagina Facebook. E … se avesse ragione lui?

Stefano Mauri

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