Giulio King Giordano, Re dei Paparazzi di Padania, ricorda la disfida del Tortello Cremasco col cugino Mantovano

Giulio King Giordano, Re dei Paparazzi di Padania, ricorda la disfida del Tortello Cremasco col cugino Mantovano

Cara Ginetta, copio qui sotto la mia lettera pubblicata sulla “Gazzetta di Mantova” il giorno dopo la sfida. Così sai tutto.
Caro Direttore, chiedo ospitalità alla “Gazzetta” per ringraziare i mantovani che hanno partecipato (qualcuno a tavola, molti idealmente) alla Disfida del Tortello dell’11 novembre. E’ finità in parità, come sappiamo. Ma a noi va bene: un pareggio in trasferta, su un campo difficile, è comunque un buon risultato. Adesso i tortelli cremaschi dovranno vedersela coi malinconici “marubini” cremonesi (ma dovrebbe essere una passeggiata). I vostro tortelli di zucca con gli ingenui “caplàz” di Ferrara che, per usare le parole del perfido Stefano Scansani, “sono l’anello primordiale nella catena del tortello”. Magari ci rivedremo a Crema, questa volta da alleati, per regolare i conti gastronomici coi nostri ambiziosi vicini.
Nel corso della magnifica polemica, e durante la trasferta, noi cremaschi abbiamo capito molte cose: che la zucca non serve solo a pubblicizzare il Conto Arancio 4,30% (ops, scusate, mi è scappata); e che voi mantovani siete avversari leali, intelligenti e spiritosi.
In tempi in cui la gente si odia e si denuncia perfino parlando di calcio, e sul mondo incombono conflitti veri, è bello vedere due città che sanno rivaleggiare scherzando, e riescono in questo modo a far parlare di sè tutta Italia.
Devo aggiungere, per onestà: Mantova, per Crema, è una sorta di modello. Una città lombarda che ha saputo cambiare senza rovinarsi, e riesce far tesoro delle proprie tradizioni (dall’arte alla letteratura alla gastronomia). L’ultimo pezzo che ho scritto da Crema prima di andarmene a lavorare all’estero – era il 1982, avevo venticinque anni – aveva per titolo: “Piccola Mantova o Grande Paullo?”. Come dire: Crema doveva decidere cosa voleva essere. La periferia di Milano, o una piccola città bella, benestante e orgogliosa?
Per fortuna, abbiamo scelto la seconda strada. Oggi, vent’anni dopo, Crema è una piccola Mantova. Certo, non abbiamo né Virgilio né i Gonzaga, né Nuvolari né Boninsegna. Ma, come voi, respiriamo nebbia, storia, bellezza e buon senso. E abbiamo tortelli perfino migliori. Ops, scusate: questo forse non dovevo dirlo.

Così Beppe Severgnini raccontòall’oca, rispondendo a una lettrice, la sfida, terminata in parità tra i Tortelli Cremaschi e quelli Mantovani finita con un pareggio non tanto clamoroso. Ah … la foto è di Giulio Giordano detto King e non passano inosservati la cuoca Pia Gobbato, gli chef Stefano Fagioli con Carlo Alberto Vailati e il prima menzionato Beppe Severgnini. Purtroppo il ristorante mantovano (Aquila Nigra) che ospitò l’evento, (pure Roberta Schira fu della partita), beh oggi è chiuso…

sm

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