Goodmorning America: Trump Presidente? Non è più tempo da e per Radical Chic e deboli candidati

Goodmorning America: Trump Presidente? Non è più tempo da e per Radical Chic e deboli candidati

Ora, con tutti i problemi che abbiamo in Italia, forse noi e soprattutto i nostri politici, dovremmo e dovrebbero occuparci e occuparsi di altro, ma dato che le mie sono e restano le considerazioni di un pirla, beh un pensierino quanto mai è doveroso. O forse anche no. Mah. Allora quando ormai tanti anni fa prevalse Obama, tutti e dico tutti da lui ci aspettavamo il Verbo applicato alla politica. Ebbene, se guardiamo a come siamo messi oggi, beh non è che Obama ha fatto miracoli, sicuramente col senno di poi ha cappellato nell’appoggiare la Clinton (con quella “macchia” datata dall’essere moglie dell’ex presidente mai del tutto cancellata), candidato non debole in quanto donna, ma perché espressione di una politica radical chic, pseudoveltroniana, cotonata e distante dal popolo (tra l’altro quando la gente ha la pancia piena, spesso, da Barabba ai giorni nostri, ecco sbaglia qualcosina nelle varie scelte) ergo perdente a prescindere.

Così come Obama (ma cosa fece Bush Junior, del resto?) non ha cambiato il mondo, Trump (non è l’acqua santa ma neppure è il diavolo) non lo peggiorerà che … ecco i poteri forti, presumibilmente a breve si faranno sentire per correggere certe rotte. No? Non so tuttavia quale piega prenderà il corso statunitense che intraprenderà Trump. E chissà cosa succederà a dicembre, in Italia, col referendum. So tuttavia di cosa avremmo bisogno: (ecco) più di alti, salottieri pensieri e vuoti, necessiteremmo di bassa (nel senso di vicinanza al popolo a all’impresa), popragmatica politica semplice che, finalmente, sostenga, anziché ostacolare, la nostra vita quotidiana riportando serena voglia di fare. Ciò detto, diffidate e diffidiamo di quanti si tingono i capelli. Ma ve lo dico io, cioè un pirla invidioso che, essendo calvo da riporto… non posso più tingermi.

Stefano Mauri

Ma dai! Il tycoon delle palazzine, delle tv, delle sparate fuori dal mondo, del popolo prima di tutto è diventato the president. E non vive manco ad Arcore. Leggo su Facebook commenti scioccati vari, il sindaco Bonaldi scrive ad esempio: “sorgerà il sole anche domani ma sembra stia vincendo la paura”, riprendendo le parole con cui Barack Obama è andato a letto negli Usa. Ma ragazzi davvero sarebbe stato meglio (o meno peggio) se avesse vinto Hillary? Davvero? Quella che non riesce neppure a suscitare la classica alleanza femminile? Quella che probabilmente avrebbe peggiorato i gia tesi rapporti con la Russia? Si? Era un candidato ancora più impresentabile di The Donald. Questo almeno ci farà divertire come fece le volte che andrò a Wrestlemania a fare la macchietta. Ma saprà davvero andare oltre le sparate fatte in campagna elettorale? Come se le sparate assurde in campagna elettorale non si facessero in ogni nazione. Poi alla fine la politica di un paese la fa la finanza (se ne stanno accorgendo gli ingelsi con la loro Brexit). E allora goodmorning America. Facci vedere mo che fai.

Emanuele Mandelli

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