Grandioso a Bolzone di Ripalta Cremasca: la Trattoria Via Vai (Chapeau a Stefano e Delia Fagioli), nuovamente protagonista sul quotidiano La Repubblica

Grandioso a Bolzone di Ripalta Cremasca: la Trattoria Via Vai (Chapeau a Stefano e Delia Fagioli), nuovamente protagonista sul quotidiano La Repubblica

Già… grandioso a Bolzone di Ripalta Cremasca è il caso di dire, grazie alla Trattoria Via Vai (Chapeau a Stefano e Delia Fagioli), nuovamente protagonista sul quotidiano La Repubblica. Ecco l’articolo ospitato nei giorni scorsi e dedicato alla magica location cremasca:

 

Non è ritornata anche a voi la voglia di andar fuori a pranzo od a cena? Non vi sentite anche voi rassicurati dai tre vaccini, dal green pass, dai controlli di temperatura, dal disinfettarsi tutti le mani?! “Aglio trifaglio, fattura ca non  quaglia, corna biquorna, o scapaccione a capo e pezza”…coraggio, dai, ne siamo quasi fuori. Usciamo a mangiare, lasciamo la città, allontaniamoci dal traffico, andiamo in campagna, respiriamo l’aria buona, la libertà (controllata, certo, ma sempre libertà) e sediamoci senza più patemi d’animo in qualche bel posticino fuori porta. Se poi la stagione ce lo permette, se poi le giornate si sono scaldate od almeno intiepidite che meraviglia sarà mangiare fuori, all ’aperto, primo segnale di un  inverno che va verso la fine per lasciare il posto ad una primavera più invitante…La Trattoria Via Vai fa il caso nostro: la trovate da anni in provincia di Cremona, a pochi chilometri da Crema in direzione Lodi, alla frazione Bolzone di Ripalta Cremasca, in uno dei tanti angoli agresti della Lombardia (che, grandi città e falansteri a parte, è la capitale agricola italiana visto che, tra l’altro, produce qualcosa come il 40 % del latte di tutto il Tricolore).La vostra meta è nel cuore della frazione (nessun problema per il parcheggio, sulla via), di fronte allo struggente cippo che ricorda i tanti del paese che sono caduti nelle due guerre mondiali. Entrate ed eccovi un locale semplice, caldo, accogliente, umano, dove tutti si sentono a casa propria e tra vecchi amici. Il merito è innanzi tutto alla conduzione, al patron, Stefano Fagioli che ha creato attorno a sé una squadretta super affiatata. Lo scrivevo già all’epoca della mia visita precedente (vediLa Stampa del 12 aprile 2007) dove descrivevo una sala mandata avanti da  un piccolo nugolo di brave ragazze. Oggi la capa è la figlia del patron, Delia, allora una bambina o quasi, che oggi riceve, accoglie, serve con bravura, attenzione e cortesia il cliente habitué come colui che arriva da queste parti  per la prima volta. Un interno semplice ed accurato, tavoli in un delizioso giardino per la bella stagione e poi, sbocconcellando i buoni pani fatti in casa, il meraviglioso casalingo pâtè di fegato d’oca, la succulenta galantina di anguilla con porri caramellati e caviale Adamas (gli storioni sono allevati a pochi chilometri da qui, a Pandino), i classici tortelli cremaschi al burro e salvia, la scaloppa di fegato grasso, il cosciotto d’anatra ai porcini… Tra i dolci della casa la buona e classica panna cotta e la ricotta con fichi caramellati. Pranzo medio completo con 50/60 euro.

Ah come si mangia da Re e si beve da Regina al Via Vai!

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