Grassi: Vinceremo il virus, ma non la burocrazia. Salini e … l’astronave, Scrp

Sindaco di Casale Cremasco – Vidolasco, nonché giornalista, scrittore, opinionista e Blogger, beh Antonio Grassi, come tutti i sindaci del Granducato, ehm… della Repubblica del Tortello è in prima linea a gestire quest’emergenza sanitaria dallo scorso mese di febbraio. E con lui, per vedere a che punto è la notte, volentieri siamo tornati a scambiare quattro chiacchiere…
Sindaco Grassi come vanno le cose dalle tue parti?
Beh burocrazia a parte, la cosiddetta fase due procede. E vedrete che sconfiggeremo il Covid-19, ma l’apparato burocratico italico rimarrà tale e quale.
A proposito: so che stai scrivendo un nuovo libro, a che punto sei?
Fermissimo. Del resto, dovendo leggere, decifrare e interpretare i vari DPCM, decreti, ordinanze e direttive che arrivavano da Roma e Milano periodicamente, dove lo trovavo il tempo per scrivere? Noi amministratori locali rappresentiamo le sentinelle in trincea. Possibile che i generali non riescono mai a darci input diretti e chiari da applicare?
Tu e i tuoi colleghi del Cremasco però state affrontando la pandemia uniti. Considerati i precedenti, tale virtuoso comportamento non era scontato…
E’ vero, dinanzi al Coronavirus, la nostra unione si è rivelata tanto positiva, quanto proficua per interpretare al meglio normative eccessivamente burocratiche piovute dall’alto. Sui precedenti da te poc’anzi menzionati mi fai specificare una cosa?
Prego…
Se ti riferivi alla questione dell’Area Omogena, con gli ormai famosi otto primi cittadini dissidenti e fuoriusciti da Scrp soltanto perché avevano, o meglio, dato che appartengo all’elenco… avevamo e abbiamo idee differenze sulle partecipate, specifico soltanto che forse a monte, una volta ufficializzata la rottura del fronte, dunque prima di arrivare all’arbitrato, mah era meglio convocarci e, anziché mostraci i muscoli, provare costruttivamente a ricucire lo strappo, no?
Allorquando scrivevi e coordinavi la redazione di Crema del quotidiano La Provincia, di eccellenze, servizi e disservizi legati alla sanità pubblica sul territorio ti sei occupato parecchie volte. Ebbene, cessate l’emergenza cosa bisognerà fare per uscire dal tremendo guano?
Più che ripensare gli ospedali, fammi fare a proposito un plauso ai nostri medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, da rivedere c’è tutta la cosiddetta politica legata alla cosiddetta medicina territoriale e di base. E in tal senso mi ha fatto specie una cosa…
E sarebbe…
Tempo fa, l’europarlamentare cremasco Massimiliano Salini, fresco come una rosa, dalla sua astronave, dato che in Europa è vicepresidente del settore strategico “Sky and Space”, è sceso dicendo che coi soldi del Mes si potrebbe costruire un nuovo ospedale a Cremona. E il tutto è passato in carrozza, senza nessun politico nostrano a controbattere, replicare, commentare o applaudire le dichiarazioni di Salini. E quello di lasciar cadere certe situazioni, di non promuovere dibattiti costruttivi lungimiranti è un po’ il nostro limite cronico. E per quanto mi riguarda, rispetto alla proposta di Massimiliano Salini, più che allestire nuovi ospedali ribadisco che occorrerebbe rivedere la medicina di territorio.
stefano mauri