Figlio d’arte e appassionato giramondo, Fortunato Amatruda ha trovato il suo centro di gravità nella natìa Crema. Il richiamo alle (forti) radici campane si esprime in una proposta dal respiro internazionale.
La grande bellezza che sorprende il cliente già dall’ingresso richiama
il fascino metropolitano. Non inganni, però, la cornice creata personalmente da Amatruda: giacché il patron è poco incline a battere sentieri già percorsi. Ne è prova il menu in continua evoluzione, lodevolmente sfoltito da ridondanze ed eccessi di proposte, e a oggi incentrato su quell’impasto “integrale Tramonti”, realizzato in omaggio alle origini campane, con farine integrali e finocchietto selvatico, tanto nella versione tradizionale che in quella servita in spicchi a degustazione. Su di esse si esprime una fantasia equilibrata, ispirata ai prodotti di eccellenza tanto della Costiera che di Lombardia, e dove la componente vegetale la fa da padrone. Eccellenti, a tal proposito, la Vegana come l’Anima nell’orto.Tra le pizze in pala intrigano quelle farcite con i grandi sughi della tradizione italiana (dalla Norma alla Cacio e pepe, dall’Amatriciana alla Genovese). Un centinaio le etichette di vini. Ottimi i cocktail preparati da Simone Bulla. Servizio preciso e premuroso.
Così postarono quelli della guida del Gambero Rosso dedicata alle pizze e ai pizzaioli d’Italia.
stefano mauri