Ha fatto bene Renato Crotti a ricordare e scrivere di Noris Lacchinelli, calciofilo visionario con l’idea, attualissima, di un solo club calcistico a Crema

Allora, ha fatto decisamente bene Renato Crotti, a ricordare e scrivere, sul suo Blog omonimo, di Noris Lacchinelli, calciofilo (e imprenditore) visionario con l’idea, attualissima, di un solo club calcistico a Crema. Già … tra i primi, tra le altre cose, a intuire l’importanza nelle sponsorizzazioni nel football: tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, il brand Majestic apparve sulle gloriose casacche grigiorosse della Cremonese, Lacchinelli fu a un passo dal creare, in sinergia con l’allora presidente del Pergocrema Erasmo Andreini (altra figura straordinaria, da non dimenticare, nel e del Granducato del Tortello) un’unica, ambiziosa compagine calcistica cittadina unendo, sulle rive cremasche del fiume serio, Ac Crema e Pergo. E quel progetto mai decollato, disegno indubbiamente ambizioso, discusso, discutibile, divisorio e lungimirante, mah forse era qualcosa di troppo grande, per quei tempi, e per la realtà autoctona. Forse adesso però a distanza di tanto tempo, considerando questi tempi di magra, è giunto il momento di recuperare e contestualizzare l’input abbozzato a suo tempo da Lacchinelli e Andreini (chissà cosa staranno facendo ora in cielo?), no? Ecco l’articolo di Renato Crotti per Lacchinelli. Chapeau!
Eʹ anche grazie a lui se abbiamo ascoltato musica e fatto il tifo allo stadio “Voltini”. Il fondatore della Majestic e presidente storico dell’AC Crema 1908. La musica. Mercato del car stereo, comunemente chiamate “autoradio”. Nel 1995 produsse l’innovativa autoradio colorata. Fu la prima azienda al mondo a credere nel colore a livello di prodotti hi-fi car. Segnò l’ingresso della Majestic nel novero delle aziende top del settore. Ancora oggi l’azienda è leader di mercato come numero di prodotti venduti con i marchi Majestic e Audiola. Aveva ragione nel sostenere che “la musica è una delle forme d’arte che piace veramente a tutti”. Noris Lacchinelli, scomparso il 14 dicembre del 2016 a 72 anni, oltre all’innato spirito imprenditoriale aveva un’altra passione. Il calcio. O, meglio, l’Ac Crema 1908.Conobbe il mondo del pallone, come arbitro. Negli 1983 scoccò la scintilla bianconera. Fu amore a prima vista. Prese il posto di Luigi Taje alla guida del sodalizio sportivo cittadino. Anzi, uno dei due sodalizi. Ci tengo alla pelle. Al suo arrivo la squadra militava dignitosamente in Promozione. Quando lascò il timone, nel 1991, era in serie D. Storica la promozione ottenuta nel Campionato interregionale nella stagione 1985-1986. “Amava vincere e amava le grandi prestazioni agonistiche” ricorda il figlio Riccardo “Il suo interesse era focalizzato sulla prima squadra. Ma non solo. Riservava notevole attenzione al settore giovanile. Era una sua esplicita volontà. Ricordo la storia di Alessio Tacchinardi che militava in squadra e venne selezionato dall’Atalanta prima di approdare alla Juventus. Mio padre disse: diventerà un grande campione”. Aveva visto lontano. La gestione di Noris (vicepresidente, Brunello Martelli) fu caratterizzata anche dall’attenzione rivolta al Trofeo “Angelo Dossena”, oggi presieduto con tenacia e dedizione da Angelo Sacchi. Anche grazie a lui la kermesse per la categoria “primavera” fece un salto di qualità, crescendo tanto a livello nazionale che internazionale. I bene informati raccontano che, con Erasmo Andreini, all’epoca patron del Pergocrema, ci fu un “pour parler” finalizzato alla fusione delle due squadre cittadine. L’operazione sfumò prima ancora di definirne i contorni. Nel 1991 lasciò la presidenza a Giuseppe Aliprandi.“Una figura storica della nostra società, che ha guidato il Crema in modo solido e deciso” ricorda l’attuale presidente, Enrico Zucchi, che prosegue a tenere alta la bandiera bianconera “Io stesso ho mosso i miei primi passi in squadra sotto la sua guida”. Per ricordare il presidentissimo, i tifosi nerobianchi hanno donato al figlio Riccardo la tessera numero zero del “Crema club Noris Lacchinelli”. Un protagonista della storia calcistica locale. Una figura che tanti “Cremini”, ma non solo, portano con gratitudine nel cuore. Interessante il suggerimento lanciato da Stefano Mauri su “Sussurrandom”: perché non intitolare un impianto sportivo al “cremino” Noris?
sm