I rebel mayor di Scrp ieri in riunione dall’avvocato Bordogna per decidere la exit strategy

I rebel mayor di Scrp ieri in riunione dall’avvocato Bordogna per decidere la exit strategy

Ieri nel tardo pomeriggio presso il municipio di Palazzo Pignano si è tenuta la riunione degli otto sindaci  dei comuni (Soncino, Ticengo, Romanengo, Casaletto di Sopra, Salvirola, Casale Cremasco Vidolasco, Trescore, Palazzo Pignano) che hanno esercitato il diritto di recesso, sono usciti da Scrp e attendono il pagamento delle loro quote per un importo pari a oltre tre milioni di euro, cifra che per legge dovrebbe essere versata entro dicembre. L’incontro di ieri si svolto alla presenza dell’avvocato Raffaella Bordogna, amministrativista del Foro di Bergamo, che tutelerà i comuni usciti da Scrp e che già in passato aveva preso le parti di Palazzo Pignano per un contenzioso con una società controllata da Scrp.

Durante il confronto è stata presa la decisione di dare mandato all’avvocato di inviare una lettera di diffida agli amministratori di Scrp affinché non agiscono per  ottenere un deprezzamento del valore delle azioni che dovrà rimanere pari a quello fissato al momento del recesso. Una misura cautelativa  scaturita dalla improvvisa decisione di liquidare Scrp e di fare confluire gli asset aziendali nella controllata di Scrp, operazione difficile da spiegare in quanto va nella direzione opposta con quanto sostenuto fino a poche settimane fa e cioè che Consorzio.it sarebbe stato sciolto per essere incorporato in Scrp. Difficile inoltre da comprendere il motivo della la liquidazione di una società che, sempre fino a poche settimane fa, veniva esaltata per la solidità, tanto che veniva enfatizzato anche il pagamento dei soci dei dividendi.

L’avvocato si è riservato poi di verificare la possibilità di un ricorso alla Corte dei Conti per accertare un eventuale danno erariale. La riunione iniziata alle 18,30 si è concluso dopo le 20. Durante l’incontro è stato rilevato che un eventuale deprezzamento della società non penalizzerebbe solo i comuni che hanno lasciato Scrp, ma anche tutti gli altri comuni rimasti. Per quanto riguarda il liquidatore è stato sottolineato che dovrebbe un professionista esterno alla società in contrasto con i rumors che danno invece sui blocchi di partenza un tecnico o un amministratore che ha gestito in prima persona Scrp.

I sindaci hanno indicato in Gabriele Gallina, sindaco di Soncino,  il referente dei dissidenti  che quindi risulterà il capofila. Infine è stato ribadito che la rottura con Scrp è solo ed unicamente tecnica e non politica e che  se si è giunti a questa decisione è per la mancata volontà di dialogo di chi, per il ruolo che ricopre nel territorio cremasco, avrebbe dovuto aggregare, invece che dividere. E la decisone di liquidare Scrp dimostra che le critiche mosse per anni dai sindaci dissidenti alla gestione della società non erano campate per aria, ma reali e concrete, ma purtroppo inascoltate. L’auspicio è che non ci sia la necessità di andare in tribunale.

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